Crema, 29 maggio 2024 

(Annalisa Andreini) L’hamburger: una delle proposte culinarie più famose al mondo legato allo street food e al sogno americano.

Ieri si è festeggiata la giornata internazionale a lui dedicata e per tutta questa settimana locali, pub e ristoranti lo proporranno in una versione particolare.

Ma chi l’ha inventato? 

La parola “hamburger” sembrerebbe derivare da Amburgo, ridente città tedesca, in cui compare per la prima volta sotto forma di polpetta un po’ allargata. Siamo nel 1891 e un cuoco tedesco, Otto Kuasw, crea un nuovo modo di cucinare la salsiccia. Dopo le migrazioni europee verso l’America dall’inizio dell’Ottocento comincia a diffondersi la cosiddetta bistecca amburghese insieme al più comune nome Hamburger Steak.

Ma quando compare ufficialmente in un menu l’hamburger così come lo conosciamo noi oggi?  Nel 1863 in un locale americano mentre sulla stampa appare per la prima volta nel 1889: il noto quotidiano di Washington Walla Walla gli dedica un bell’articolo. 

Il vero boom si avrà nel corso del Novecento e in particolare negli anni Ottanta quando diventerà un’icona simbolo del fast food.

Dalla fine degli anni Novanta è stato abbondantemente criticato da un’area di nutrizionisti che l'hanno messo all'inferno come simbolo di un cibo poco salutare, accompagnato spesso dalle famigerate (e amatissime) patatine fritte. 

Ma, negli ultimi anni, è ritornato sulle cresta dell’onda (riassunto in paradiso) con un’attenzione maggiore alle materie prime utilizzate: carne selezionata di qualità, pane preparato homemade con farine non raffinate e con l’aggiunta dei semi, salse e maionesi più accurate nella preparazione e l’introduzione delle verdure a completamento del piatto. 

Nel nostro territorio tanti sono gli hamburger proposti dai locali nella versione tradizionale (ma con una scelta di carne locale) e anche nella versione vegetariana e vegana con un buon feedback.

Un’abitudine ormai consolidata è anche la comparsa dei mini-hamburger nei buffet, negli apericena e nelle box di street food.

Un occhio di riguardo va dato alle macellerie dei paesi del nostro territorio che nei loro banchi propongono sempre gli hamburger preparati con carne selezionata scelta: carni bovine, miste, carni di solo pollo o tacchino, carne con l’aggiunta di formaggio creando una sorta di cheese-hamburger.

La macelleria Il Vecchio Piero a Pianengo (gestita da un gruppo di simpaticissimi ragazzi giovani e in gamba) specialista in Bbq (barbeque) propone, per esempio, un hambuger di scottona bavarese di ottima qualità. Inoltre presenta anche gli hamburger nella versione cotta direttamente nel loro Bbq oppure nella selezione di cheddar, bacon e panini potato rolls per una ventata di modernitá.

Tra le proposte culinarie in zona non si può non citare l’hamburger a km zero dell’agriturismo Podere Montizzolo di Caravaggio con bottega agricola e ristorazione affiancata. In questo angolo verde immerso nella campagna bergamasca-cremasca (da lì parte una ciclabile nelle stradine bianche che porta fino a Crema) si può gustare l’hamburger veramente a cm zero, nel senso pieno del termine, direttamente dalla bottega alla tavola. Il giovane macellaio Lorenzo Tassi infatti lo prepara fresco tutti i giorni, classico o farcito con il taleggio e il basilico e poi lo trasferisce alla cucina che lo propone quotidianamente con un grande riscontro, farcito con le cipolle caramellate, l’insalata e una salsa homemade di accompagnamento.

Un’altra location in cui poterlo gustare è sicuramente la Croce di Malta a Pieranica: la carne scelta è della nota macellaria Cazzamali e l’hamburger si compone di insalata, pomodorini e senape. 

A Crema invece all’Anima Romita è presente tutto l’anno in carta ed è realizzato con pane integrale di loro produzione, insalata gentile, pomodoro, fiordilatte, guanciale croccante, cipolla in agrodolce e salsa Bbq homemade.