Crema, 04 ottobre 2024
"Troppi se. Nessuna certezza. Anzi una, la più preoccupante: nessuno ponte alternativo provvisorio mentre si eseguiranno i lavori che, se tutto va bene, non si sa quando incominceranno e tanto meno quando finiranno".
Lo dicono Simone Beretta (consigliere comunale di Italia viva) e l'architetto Enzo Bettinelli, dopo le dichiarazioni sullo stato dell'arte del ponte di via Cadorna.
"Non mi convince un cambio di paradigma intervenuto come un fulmine a ciel sereno con le Belle Arti - continua Beretta. - Oggi le Belle Arti aprirebbero, ci si dice, a una nuova proposta del comune che prevede un nuovo progetto. Il terzo. Che disastro. Errori grossolani e di carenza di autorevolezza istituzionale hanno di fatto tenuto il ponte lontano da una definitiva soluzione oggi si scontrano con un cambio di passo che però denuncia il pressappochismo di ieri e dell'altro ieri. Eppure i progettisti sono sempre quelli. Gli stessi che elaborarono un primo progetto esecutivo messo a gara e aggiudicati i lavori e poi annullando il tutto con motivazioni "economiche" non degne di nota, anzi indegne perché sarebbero state di facile evoluzione. Poi un secondo progetto presentato quasi oramai un anno fa nei quartieri in pompa magna che a oggi si è dimostrato altrettanto erroneo. Così vero che siamo al terzo progetto da presentare alle Belle Arti".
Quindi i progettisti sarebbero da cambiare, come il nostro giornale aveva suggerito a gennaio.
"Incomprensibile non cambiarli. Si è preferito liquidare l'assessore quando invece il colpevole del primo progetto non fosse politicante il sindaco, già assessore. Ora Bergamaschi lo svende come un problema la cui soluzione apparterrebbe alla città e ai gruppi consiliari. La risposta del sindaco era ed è di un amministratore preoccupato. Come può essere diversamente se quello che sarebbe costato circa 780mila euro oggi potrebbe costare già tre volte tanto?".
E il ponte provvisorio?
"Il sindaco ci ha fatto passare da un appalto aggiudicato senza chiusura totale del ponte a un secondo progetto che prevedeva la chiusura totale del ponte per un anno e senza prendere da subito in considerazione la proposta di un ponte provvisorio. Oggi, dopo averla presa in considerazione ci vengono a dire che non si farà. Incredibile. Questi oggi giurano che faranno lavorare anche di notte e daranno premi sulla riduzione dei tempi a chi vincerà l'appalto. I residenti dei quartieri di Castelnuovo, Vergonzana e S.Bernardino ne uscirebbero con gravi penalizzazioni che non meritano. Senza un ponte provvisorio anche l'ambiente ne uscirebbero penalizzato".
Siamo in ritardo, l'ennesimo, per il sottopasso.
"Ci hanno giurato che sarebbe stato finito per settembre, i primi di settembre; poi che l'avrebbero aperto per fine settembre; poi i primi di ottobre. A che punto siamo? A quello che non si sa ancora nulla e, per quel che si può vedere, l'apertura non sembra proprio dietro l'angolo. E il comune che paga il 53% dell'opera? Neppure una parola".
Se non quella di adombrarsi all'indomani di un nostro articolo, del maggio scorso, quando sostenemmo che il sottopasso a settembre non sarebbe stato pronto, con tanto di richiesta di smentita. La smentita venne fatta. E adesso che quella notizia si è rivelata vera? Silenzio.