Crema, 18 giugno 2024

(AA) Quando è arrivata la prima pizza a Crema? 

In base ad alcune ricerche storiche e testimonianze dirette la pizza è arrivata grazie a un certo Gennaro Vaccaro, originario di Tramonti, piccolo paese della Costiera Amalfitana. È lui il primo pizzaiolo in terra cremasca.

Siamo nel 1958 e il primo locale di via XX Settembre si chiamava “Tonino”, così come si evince dal materiale cartaceo ritrovato.

Oltre alla pizza si preparavano zuppa di pesce, lasagne al forno e il famoso pollo alla Tonino.

Nel 1959 Tonino cambia nome e diventa Marechiaro, così come se lo ricordano tanti cremaschi dell’epoca.

È la prima pizzeria ufficiale di Crema.

Dal 1961 al 1967 è Domenico Simeone il pizzaiolo del Marechiaro: aveva solo 21 anni ma un mestiere che lo appassionava molto. Negli anni, tra l’altro, sarà proprio lui a dare lavoro a tutti i suoi fratelli e ad altri parenti, che poi si sono avventurati nel mondo complesso della ristorazione in diverse location sparse per l’Italia. Ognuno ha preso la propria strada. 

Nel ‘68-‘69 Marechiaro, dopo alcuni passaggi familiari, passa alla famiglia Giordano mentre Domenico Simeone e Salvatore Amatruda aprono insieme, nel 1968, la pizzeria La Luna in via Dante Alighieri, collaborando nel lavoro di sala e cucina. 

Ecco la seconda pizzeria di Crema.

Qui si respirava l’aria di Tramonti con i suoi sapori particolari e le sue eccellenze gastronomiche.

Poi però nel 1969 Domenico la cede totalmente al cognato Salvatore, decide di intraprendere un altro percorso e di aprire una nuova location, La Conca verde di Crespiatica, con la moglie Teresa Amatruda.

La Luna è stata per anni un punto di riferimento importante a Crema e in provincia per la pizza, diventando quasi un locale storico.

Proseguendo nell’excursus storico nel 1978 è stato inaugurata una nuova pizzeria, La Speranza, proprio nel centro di Crema (via Suor Maria Crocefissa di Rosa) con tutta l’esperienza di Domenico Simeone e Teresa Amatruda e, negli anni, anche del figlio Franco che tuttora sta portando avanti la tradizione familiare con molto impegno, rispetto e passione e aiutato dai suoi due figli.

Anche questo ormai è considerato un locale storico.

Il figlio di Salvatore invece, Fortunato Amatruda, ha deciso di lanciarsi nella grande avventura di un locale moderno e composito, l'Anima Romita (via Palmieri), vicino alla stazione di Crema che sta raccogliendo diversi riconoscimenti prestigiosi.

Tuffandosi in questo mare di ricordi una cosa è certa: nelle pizze di Crema c’è l'anima di Tramonti e c’è anche l’anima profonda di questi pizzaioli che, lasciando alle spalle il loro paese d’origine, hanno avuto il coraggio di trasferirsi al Nord e portare la propria arte e la propria piccola grande rivoluzione, racchiusa in un disco farcito, da conoscere, scoprire e gustare.