Crema, 06 giugno 2024

(Annalisa Andreini) Una piroga al centro dell’attenzione.

Un tuffo negli anni ‘70 con il restauro di un audiovisivo unico.

Una serata davvero speciale al ristorante Ridottino di Crema in cui l’Inner Wheel Club ha presentato, nel corso dell’ultima conviviale prima dell’estate, il restauro di un importante audiovisivo.

Il Club cremasco, come ha sottolineato la presidente Rosangela Ogliar Badessi, ha sempre avuto una costante attenzione, nel tempo, al recupero di alcuni beni preziosi presenti nel museo civico cittadino e di alcuni interventi di restauro per tutelare il patrimonio storico-artistico di Crema.

Le occasioni sono state molteplici, tra cui nel 2018 con il restauro delle lunette del vestibolo d’ingresso nella sala Pietro da Cemmo, nel 2020 con l’intervento negli intonaci dipinti di quattro sottarchi del chiostro di Sant’Agostino e nel 2021 con il recupero di un cippo epigrafato di epoca veneziana.

Ma qui la serata è stata tutta dedicata adun restauro un po’ particolare, non di un’opera d’arte ma di un filmato che per ben quaranta minuti ha tenuto incollati gli ospiti.

”Il Club ha recuperato tante tracce della nostra storia, ha ricordato la socia fondatrice Marzia Ermentini, e la voglia di scoprire le persone, non con il web ma con la passione, l’ascolto e l’umanità”. 

L’audiovisivo diventa così un patrimonio artistico importante come ha ben evidenziato Alessandro Barbieri, special guest della serata.

“La decima pagoda del museo di Crema” è il titolo della pellicola.

Ed è quella avvistata nel 1976 nelle acque del fiume Oglio: nel filmato si vedono tutte le complesse operazioni di recupero dal fondo del fiume da parte del Gruppo Subacqueo del Corriere della Sera e anche di carico con un gru particolare. Un filmato realizzato tra il 29 maggio e il 2 giugno 1976 molto realistico in cui si sentono chiaramente le voci della squadra che si è occupata del difficile recupero e del sollevamento della piroga (un monossile ricavato da un tronco di quercia lungo 7,69 metri e largo 1,17) che è stata poi trasportata al Museo Civico cremasco, che attualmente ne ospita tre. 

In tutto sono 11 le piroghe ritrovate in quegli anni nel corso dei fiumi Oglio e Adda. 

L’audiovisivo è stato preceduto da un documentario tratto dalle Teche Rai in cui l’architetto Beppe Ermentini parla proprio dell’antica città muraria di Crema e si sofferma sulle potenzialità del museo e del centro culturale, affiancato dalla biblioteca, nato come un atto d’ amore, un omaggio alla storia e alla città, che ha come interesse specifico l’archeologia, oltre alle parti dedicate all’area agricola e al lino e alle testimonianze storiche e pittoriche dei cittadini. 

Il museo come centro pulsante del paese: un luogo di formazione e didattica e un luogo che accoglie i ragazzi e quindi guarda al futuro.

La bella serata si è conclusa con un riconoscimento inaspettato a Marzia Bonfanti, moglie dell’architetto Marco Ermentini.

Aveva già ricevuto nel 2017 l’onorificenza di Socia Benemerita Attiva, ora ha ricevuto quello di Sister speciale per l’impegno profuso e per aver contribuito con i suoi talenti ai successi del club di cui è stata presidente per ben quattro mandati. Ma la sua energia positiva non è solo visibile all’interno del Club ma si è estesa anche al Distretto.

La Bonfanti non perde infatti occasione per spronare le socie ad allargare i propri orizzonti e in un suo articolo riporta l’esempio dell’esploratore Marco Polo: cosa sarebbe accaduto se non avesse osato, se si fosse accontentato della conoscenza di ciò che è vicino?