
Rivolta d'Adda, 14 dicembre 2022
(Gianluca Maestri) Non risulta indagato e l’episodio che lo riguarda non è nei capi d’imputazione. ma il nome di Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta d’Adda, figura in un’intercettazione telefonica a carico del presunto boss della ‘ndrangheta di Pioltello, Cosimo Maiolo, arrestato l’altro ieri con altre otto persone dalla direzione distrettuale antimafia di Milano con l’accusa di associazione di stampo mafioso, coercizione elettorale, traffico di droga, tentata estorsione e tentato omicidio. Secondo i giudici Maiolo, fra le altre cose, avrebbe tentato l’anno scorso di favorire l’elezione a sindaco di Pioltello del candidato del centrodestra Claudio Fina (poi sconfitto) e, come risulta dagli atti del Gip Fabrizio Filice, durante una telefonata intercettata con l’amico Luca Del Monaco risalente al 4 ottobre 2021, si sarebbe vantato di aver conosciuto Sgroi riferendo che quando l’ex primario di chirurgia era candidato a primo cittadino di Rivolta si sarebbe recato più volte a casa sua per chiedere sostegno alla sua campagna elettorale. Un episodio che, ripetiamo, non è finito nei capi d’imputazione.
“Tutto mi potevo aspettare – commenta Giovanni Sgroi - ma non di finire citato in una conversazione telefonica da una figura che avrò, si badi bene, non incontrato ma incrociato una o due volte in un bar di Rivolta durante la campagna elettorale e di cui non conoscevo né ruolo né il passato e con il quale forse ho scambiato alcune casuali parole. Una situazione inaspettata e inaspettabile. Né io né i miei candidati abbiamo mai parlato con costui di situazioni elettorale né tantomeno io mi sono recato a casa sua, che non so neppure dove sia. Se poi questa persona ha fatto delle battute al telefono con un amico dicendo che era contento della nostra vittoria elettorale, non posso farci nulla”.
“Rivolta –prosegue Sgroi- non ha il background culturale di Pioltello, è un territorio sano, che non ha nessuna connivenza, neppure di striscio con gente del genere. Se io avessi saputo chi era questo presunto boss mafioso, com’è pensabile che avrei potuto chiedergli di aiutarmi esponendomi a dei rischi? Neanche un pazzo lo avrebbe fatto”.
Sgroi si dice sereno ma al contempo preoccupato per quello che lui chiama “Il possibile sciacallaggio sulla vicenda”.
“Dal punto di vista giudiziario sono assolutamente sereno, anche perché la prova è data dal Gip stesso, secondo il quale non c’è nulla di sostanziale che queste intercettazioni possano fornire. Cercheremo sempre di difendere il nostro territorio da eventuali tentativi d’intrusione da parte della criminalità organizzata. Spiace invece –conclude Sgroi- che il gruppo di minoranza consiliare, in maniera irrispettosa dei rivoltani, si appoggi ad una menzogna della ‘ndrangheta per attaccare la controparte politica”.
Nella foto, il sindaco Sgroi