Crema News - Castel Gabbiano - No al consumo di suolo L'ingresso sud del paese

Castel Gabbiano, 25 febbraio 2025

(Niall Ferri) Il "no" alla logistica sul territorio di Castel Gabbiano passa anche per il consiglio comunale.

Protocollata una mozione anti consumo di suolo volta, oltre che a fermare l’arrivo di insediamenti logistici sul territorio, a vincolare il comune a decretare una moratoria dalla durata di almeno 20 anni da nuove costruzioni produttive (con l'eccezione, però, “di aree dismesse e non utilizzate”, vedi l’ex Precast). Firmatari della proposta, che verrà discussa durante il prossimo consiglio comunale, i consiglieri del gruppo di minoranza “Noi per Castel Gabbiano” Luciano Belotti, Ettore Premoli e Pier Angelo Bianchessi supportati da Europa Verde nella persona del presidente Andrea Ladina.

“Attualmente - spiega Belotti - il procedimento è fermo. La Via (Valutazione di impatto ambientale) è in atto e, a oggi, non vi sono aggiornamenti significativi. Intanto, è parecchio il supporto che ci è stato dato dai comuni limitrofi e dalla Provincia. Siamo positivi e - aggiunge - faremo di tutto affinché questo progetto non vada avanti”.

Uno dei punti chiave della mozione è la presenza di numerosi capannoni vuoti e inutilizzati nel territorio cremasco: secondo i firmatari, sarebbero almeno un centinaio le strutture abbandonate, comprese aree industriali dismesse e cascine in rovina. Un patrimonio edilizio inutilizzato che, secondo i consiglieri, rende inaccettabile la costruzione di nuovi edifici a scapito del suolo agricolo.

“Un conto - sottolinea Ladina - è mettere mano su di un’area dismessa mentre un altro è realizzare una costruzione ex novo su terra vergine. Il che è inaccettabile. Gli insediamenti logistici - aggiunge - impattano pesantemente sul territorio provocando dei disastri irrimediabili come, d’altronde, è avvenuto nel milanese e nella Brianza: un fenomeno che, dal ponte dell’Adda, tende a espandersi sempre più a est. Da qui, anche, la necessità, che abbiamo manifestato al presidente della provincia Mariani, di disporre di un’atlante delle aree dismesse”.