Rivolta, 26 giugno 2024

(Gianluca Maestri) Si è conclusa con il quinto posto finale l’avventura della Nazionale Solidale di calcio alla Homeless Euro 2024, torneo continentale di street soccer disputato ad Amburgo, preludio alla Homeless World Cup, il campionato mondiale di calcio da strada riservato a persone che abbiano svolto un percorso riabilitativo che è in programma a settembre in Sud Corea.

Nel progetto della Nazionale Solidale, che in questa spedizione tedesca era formata da otto giocatori più il mister Mirko Bigatton, il diesse Michael Scorletti e direttore generale, mental coach e chi più ne ha più ne metta Giorgio Cerizza, c’è molto di cremasco e di Gera d’Adda. Per esempio, l’anima di questo sodalizio continua a essere proprio Cerizza, psichiatra e psicoterapeuta, storico ex direttore dell’unità di riabilitazione dalle dipendenze dell’ospedale Santa Marta di Rivolta con il quale ha collaborato per anni mister Emiliano Mondonico, a titolo di volontariato, in un connubio speciale tra sport, calcio nella fattispecie e percorso di recupero. E poi ci sono l’allenatore e alcuni giocatori che abitano nell’Alto Cremasco, senza dimenticare il sostegno da parte della stessa Associazione Emiliano Mondonico di Rivolta d’Adda.

“Il torneo – racconta Giorgio Cerizza - è stato vinto dalla Lituania ma né la squadra trionfatrice né la Romania, che si è classificata seconda, ci hanno battuto in questa manifestazione. Abbiamo avuto un po’ di sfortuna e ci siamo accontentati del quinto posto ma è stata un’esperienza bellissima. Il prossimo obiettivo sarà la partecipazione alla Homeless Wolrd Cup di Seul”.

Intanto nella puntata odierna di Dribbling Europei andata in onda su Raidue dopo pranzo, la redazione guidata da Paolo Paganini ha dedicato la controcopertina del programma alla nazionale solidale. Nel servizio da Amburgo, firmato da Roberto Carulli, Giorgio Cerizza ha ricordato la finalità di questo progetto: “La nazionale solidale è formata da giocatori che utilizzano lo sport per rinascere e per ritrovare una nuova vita. Il padrino fondamentale di tutto questo percorso è stato Emiliano Mondonico, un grande allenatore ma soprattutto un grande uomo che assieme a me ha pensato che per recuperare persone che si erano perse per strada bisognava far loro riprovare il piacere dei valori della vita”.