Crema, 27 settembre 2025

Un quartiere in festa tra canti popolari, rinfresco, giochi per i più piccoli e, la mattina, pulizia del quartiere grazie all’iniziativa Rifiutando.

E’ stata una domenica  ricca di attività, momenti di allegria, partecipazione  e condivisone quella che si è tenuta ai giardini Margherita Hack di San Bernardino.

La mattina, dalle 9, il ritrovo al Circolo Arci di San Bernardino dove famiglie con bambini hanno partecipato a Rifiutando, ripulendo il quartiere da rifiuti abbandonati. Un segnale bello del prendersi cura dei luoghi in cui si abita. 

Alle 11 il Gruppo Spontaneo di canto popolare, guidato da Gio Bressanelli  di San Bernardino ed ex abitante degli alloggi pubblici di via Vittorio Veneto,  ha intonato canti e ballate creando un clima di  festa e allegria, preludio ad un rinfresco condiviso.

Due i motivi per ritrovarsi a festeggiare.

Il 51esimo compleanno degli alloggi popolari di via Vittorio Veneto e la conclusione dell’iniziativa Parchi di Sera, che rientra nel progetto Re.Qu. Reti di Quartieri, che ha visto incontrarsi, ogni giovedì sera per tutta l’estate, gli abitanti del quartiere per svolgere insieme alcune attività.

Re.Qu. è finanziato da Con I Bambini - Impresa Sociale nell’ambito del fondo contro la dispersione scolastica minorile e la povertà educativa.     

 Al di là dei momenti di festa e delle attività estive il progetto ReQu, attivo da qualche anno, ha permesso di creare ed attivare spazi di relazioni e di sostegno ai volontari che operano nella scuola di San Bernardino con i bambini, attraverso lo  spazio compiti, sia con i genitori stessi dei bambini supportati.  

 “Re.Qu. prevede il  sostegno alla comunità educante - ha spiegato Paola Vailati psicologa e psicoterapeuta del Consultorio diocesano - e come Consultorio abbiamo risposto alla chiamata dei volontari dello Spazio Compiti di avere proprio un luogo per loro,  di rilettura del servizio di volontariato che facevano insieme all’ Arci e in rete, insieme a tutte le altre realtà del quartiere  e anche uno spazio di formazione rispetto alle situazioni dei ragazzi che loro seguono e accompagnano,  perché spesso sono situazioni complesse e anche di fragilità”.