Vailate, 17 marzo 2024 

(Gianluca Maestri) Mentre per la chiesetta di San Giuseppe ricorre il 40° del restauro, l’altro gioiellino di arte e storia locale, la chiesetta di Santa Marta, vive un momento molto complicato.

È infatti chiusa da mesi per inagibilità in quanto dal tetto, totalmente da rifare, filtra acqua piovana da ogni parte. L’iter per la sistemazione è in corso ma quando c’è di mezzo la Soprintendenza, come in questo caso, i tempi sono lunghi e c’è qualche cittadino che inizia a spazientirsi di una situazione che pare al collasso, come il pensionato Gianfranco Colombo, profondo conoscitore della storia e del territorio di Vailate, che è abituato a non mandarle a dire. 

“La colpa? In questi casi è di tutti e di nessuno ma la Chiesa, che riceve le offerte, deve mantenere un bene come Santa Marta. Nella chiesetta di via Caimi sono anni che l’assito è marcio. Comunque, verificato che la Chiesa stessa è imbrigliata dalla burocrazia e che le cose stanno andando per le lunghe, che ci pensi qualcuno, cioè la comunità, cioè il comune. Il comune dovrebbe farsi parte diligente ed attiva nel tempestare con lettere e mail chi di dovere, dal parroco alla Curia cremonese. Se non ci riesce, che almeno si occupi di un rimedio provvisorio. Offro di tasca mia l’acquisto del telone da mettere sul tetto per tamponare l’emergenza”.

Mentre don Natalino Tibaldini, parroco di Vailate, fa sapere di aver inviato proprio nei giorni scorsi, per il tramite di uno studio tecnico vailatese, altri documenti alla Soprintendenza e che quindi nessuno se ne sta con le mani in mano, arriva anche la risposta dell’amministrazione comunale. 

“Siamo al corrente del problema –dice il sindaco Andrea Trevisan- e ci stiamo muovendo con la delicatezza e la riservatezza che serve perché si risolva nel minor tempo possibile e in modo accurato. Non esprimiamo pareri o consigli al riguardo perché se ne stanno occupando gli organi di competenza ed ogni ingerenza potrebbe interrompere ancora il percorso fatto fin'ora, già ricco di ostacoli. Il nostro compito non è quello di complicare loro il lavoro creando polemica; al contrario, si sta seguendo l'iter con la dovuta cura. Quando le parti preposte dovessero chiamarci in causa per chiedere il nostro aiuto, l’ente comunale sarà a disposizione con tutto il supporto che serve e necessita un bene così importante per la nostra comunità”.