Crema News - Vailate - Maxi capannone, il sindaco risponde L'ingresso del cantiere del nuovo capannone

Vailate, 15 maggio 2025

(Gianluca Maestri) Ruspe al lavoro nell’area attorno alla Resega, storico cascinale che s’incontra entrando in paese da Calvenzano e dalla Rivoltana, dove sorgerà un maxi capannone di un’azienda di cosmetica che farà confezionamento e sicuramente anche stock.

Sull’arrivo di questo insediamento non sono mancate le polemiche alle quali l’amministrazione comunale ora ritiene di dover rispondere.

“L’area interessata – spiega il sindaco Andrea Trevisan - è stata individuata come zona di trasformazione industriale nel piano di governo del territorio approvato nel 2013. Le norme attualmente in vigore, compresa la possibilità di variare l’altezza di alcune costruzioni per motivate esigenze tecniche (opzione concessa nel caso specifico), sono il frutto di scelte politiche e amministrative ben precise, compiute da chi oggi si erge a critico. È quindi paradossale che le accuse arrivino proprio da chi, all’epoca, sedeva nei banchi della maggioranza consiliare ed ha contribuito in prima persona all’approvazione di quegli strumenti urbanistici che oggi contesta. Se vi erano perplessità, era allora il momento di esprimerle. Farlo a posteriori, a opera compiuta, è poco credibile e profondamente scorretto nei confronti della cittadinanza”.

Secondo Trevisan la sua amministrazione ha governato un processo già previsto e normato.

“Lo abbiamo fatto – prosegue - chiedendo opere di mitigazione per ridurre l’impatto estetico e ambientale del nuovo insediamento, consapevoli che un diniego immotivato avrebbe esposto il comune a contenziosi legali costosi e inutili. Bloccare tutto per calcolo politico sarebbe un danno per il territorio. A breve si aprirà il percorso di revisione del Pgt: sarà quella l’occasione concreta e trasparente per proporre modifiche, inserire vincoli ed orientare le scelte urbanistiche dei prossimi anni. È lì che si partecipa davvero, non a colpi di post sui social network o di dichiarazioni infondate. Le polemiche tardive non servono. Serve responsabilità”.