Crema News - Romanengo - Otto mieli d'oro Sergio Zipoli

Romanengo, 21 settembre 2024

(Annalisa Andreini) Un miele sempre più.. d'oro.

L’apicoltore di Romanengo Sergio Zipoli, ormai noto sul territorio da anni, si conferma nuovamente campione con il suo miele biologico. Anzi, sono ben otto i mieli premiati.

Ha arricchito la bacheca di medaglie con la partecipazione al concorso Roberto Franci a Montalcino (Siena), che lo ho visto plurivincitore. 

Due calici ottenuti per tre varietà: il miele di rododendro( secondo nella categoria), il miele di lampone (terzo nella categoria) e il miele di erica erborea, prodotto in collina (circa 600 metri). Un calice invece per il miele di alta montagna.

Ma non è tutto. A Castel San Pietro Terme (Bologna) hanno ottenuto un riconoscimento anche i mieli di robinia e melata, con due gocce d’oro, che sono rappresentativi del nostro territorio di pianura e quelli di rododendro e castagno, con una goccia d’oro ciascuno, prodotti in alta montagna, in particolare nella zona del Trentino Alto Adige, nell’area del sottobosco interessata nel 2018 dalla terribile tempesta Vaia.

Quella di Zipoli è una apicoltura che si definisce nomade, perché da anni sposta le sue api in territori diversi: parco dell’Adamello, Toscana, Emilia Romagna, Liguria fino ad arrivare all’alta montagna.

Ed è sempre alla ricerca di posti nuovi.

Lei partecipa sempre a molti concorsi nazionali e internazionali. Perché? Alcuni produttori si dichiarano contrari a queste manifestazioni. Cosa ne pensa?

“I concorsi servono a migliorare i nostri prodotti e a confrontarsi con gli altri. Tutti gli anni sono diversi e pertanto mi consentono di migliorare anche la qualità del mio miele. È vero, alcuni si dichiarano contrari, ma forse perché non amano confrontarsi. In questi concorsi, come quello di Roberto Franci o Grandi mieli d’Italia, si mettono in gioco centinaia di apicoltori e campioni di mieli provenienti da tutta Italia. Devo ammettere che, in effetti, sono in pochi quelli che partecipano della provincia di Cremona. In questi anni, per esempio, Alessandro Riboli di Campagnola Cremasca, Manuel Manelli di Pandino e Daniele Biazzi di Cremona. Io posso dire di essere molto contento di questi riconoscimenti, che premiano il mio lavoro di quarant’anni come apicoltore e soprattutto la qualità del miele a cui tengo molto”. 

Questa è stata un’annata difficile? 

“Sì, molto difficile per l’agricoltura e segnata da una riduzione notevole della produzione. Un anno decisamente da dimenticare, soprattutto a causa delle continue piogge nei mesi primaverili (aprile e maggio) che sono vitali per la fioritura”. 

Il suo miele preferito? 

“Quello di rododendro, che non si può avere tutti gli anni ed è proprio questa una caratteristica da considerare per un consumatore: il fatto che non sarà mai uguale ogni anno e che, in commercio, può anche non essere presente tutti gli anni”. 

A maggior ragione quindi la qualità premiata del miele biologico di Zipoli assume un valore aggiunto.

Il segreto di tanta bontà lo si riscopre poi a tavola, affondando il cucchiaino (rigorosamente di legno) nel vasetto ma anche utilizzando olfatto e vista per cogliere tutti i profumi catturati.