
Castelleone, 04 agosto 2023
(Gianluca Maestri) Il condominio di via Sgazzini 1 dovrà essere sgomberato. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco Pietro Fiori, la numero 70.
Il provvedimento, preso in via cautelativa, concede ai condomini, a far data da ieri, giovedì 3 agosto, 72 ore di tempo per andarsene. Potranno tornare quando tecnici abilitati ed enti competenti dichiareranno l’avvenuto ripristino delle condizioni igienico-sanitarie che al momento non ci sono. Chi non lo osserva, rischia di incappare nell’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Nessuno, né proprietari né occupanti né residenti né gli aventi titolo all’utilizzo potranno accedere all’edificio e all’area circostante o consentirne a terzi l’accesso.
Il condominio di via Sgazzini 1 versa in condizioni precarie e presenta situazioni avanzate di degrado tali da renderlo non conforme agli standard igienico-sanitari e di sicurezza. Per questo motivo a fine giugno era stato effettuato un sopralluogo congiunto fra polizia locale, carabinieri, personale tecnico dei vigili del fuoco di Cremona, ufficio tecnico del comune di Castelleone ed ingegnere strutturista incaricato dal comune stesso. Un altro sopralluogo congiunto era stato effettuato il 13 luglio scorso da parte di polizia locale, carabinieri, Ats e ufficio tecnico comunale. Nel sopralluogo di fine giugno sono stati rilevati numerosi elementi di incuria e di degrado fra cui infiltrazioni dal tetto, cavi dell’elettricità scoperti ad altezza di bambino, scarichi fognari a cielo aperto che si estendono dal lato est (la zona d’ingresso al condominio) fino a tutto il lato sud (la zona d’inizio dei box) e persino la dismissione della centrale termica a uso riscaldamento alimentata a gasolio con serbatoio interrato da 17mila litri, sostituita con impianti a metano indipendenti di potenzialità inferiore a 116 kw e pertanto non soggetti ai controlli di prevenzione incendi.
Il 6 luglio scorso la relazione stilata dall’ingegner Fulvio Marazzi ha dichiarato la struttura del fabbricato “Insicura e quindi inagibile alla luce delle innumerevoli incertezze e dei tangibili segni di degrado del fabbricato”. Neanche due settimane più tardi, il 19 luglio, la relazione dell’Ats Valpadana ha stabilito come “Sussistenti le ragioni di contingibilità e urgenza che consentono il ricorso ad un provvedimento extra ordinem necessario alla tutela della pubblica e privata incolumità; sussistenti le condizioni che consentono di dichiarare non agibile il fabbricato e ordinare il divieto di utilizzo a terzi, con conseguente sgombero”.
Alla luce di tutto questo, il sindaco Fiori ha firmato l’ordinanza.