Vailate, 28 aprile 2025
(Gianluca Maestri) Che bella festa quella del Santuario perla gente di Vailate.
Passa il tempo, il paese cambia e non può più essere quello di una volta ma la tradizione resiste: otto giorni dopo Pasqua, di lunedì, nella terra di confine fra le province di Cremona e di Bergamo si fa festa con il pellegrinaggio a Santa Maria del Fonte.
In tanti hanno partecipato alla processione diretta al luogo di culto mariano, partita da piazza della Chiesa poco prima delle 8,30. A occhio erano molti più dello scorso anno anche se, numericamente parlando, le processioni di una volta erano un’altra cosa. Peccato che da qualche anno, per motivi organizzativi, manchi il bel tocco coreografico offerto dai figuranti della rievocazione in costume d’epoca degli antichi pellegrinaggi vailatesi al santuario ma il colpo d’occhio offerto dal lungo corteo è stato ugualmente significativo.
In santuario (dove in parecchi sono arrivati in auto) il parroco di Vailate, don Natalino Tibaldini, ha celebrato alle 10 la messa solenne. Con lui sull’altare, don Edoardo Nisoli, collaboratore parrocchiale a Vailate e i preti vailatesi don Ettore Dominoni, sacerdote del santuario e don Gabriele Barbieri, vicario di Soncino. Immancabile l’accompagnamento della schola cantorum parrocchiale Santi Pietro e Paolo. Buona la presenza di fedeli. Chiesa sostanzialmente piena, cosa non proprio scontata di questi tempi, con solo qualche sporadica sedia vuota.
Dopo la messa e l’immancabile aperitivo, tutti a tavola: chi nei ristoranti del santuario, chi a casa propria, in famiglia. Nel pomeriggio il pellegrinaggio è ripartito alle 15 dal santuario alla volta della chiesa parrocchiale dove si è concluso con il canto delle litanie alla Madonna.
Alle 16 al centro civico Alberico Sala, via alla festa in musica organizzata dal comune di Vailate con un dj set e con il servizio a cura dei bar Giamaica e L’Alieno.