Cremasco, 16 marzo 2023

(Marco Degli Angeli) Allarme Pfas nel cremasco.

I Pfas* sono veleni generati da particolari prodotti industriali inodori, invisibili ed “eterni”, che sono stati rintracciati nelle nostre acque e che, una volta “assorbiti”, permangono nel nostro ambiente per moltissimi anni. Dopo il Veneto, la Lombardia è la seconda regione maggiormente impattata da questi pericolosi inquinanti che, purtroppo, sono stati trovati in importanti quantità anche nei nostri fiumi e rogge. La mappa pubblicata sul sito dell’inchiesta giornalistica “The forever pollution project” e che raggruppa i dati di Arpa del 2018 con altre fonti istituzionali e indipendenti a livello internazionale, non risparmia il nostro territorio. I corsi d’acqua come il fiume Serio e i canali di Casaletto Ceredano e corsi idrici di Gombito, Moscazzano, Montodine e Sergnano, in molti punti monitorati, sono segnalati come aree di certa contaminazione con valori che superano il valore soglia d’allarme di 100 nanogrammi per litro.

Il Cresmiero, che attraversa Crema, risulta classificato come area di contaminazione probabile con valori molto vicini ai livelli di soglia d’allarme.

Questi inquinanti derivano da prodotti chimici utilizzati impermeabilizzanti o in vernici in materiali ignifughi. I dati di Arpa Lombardia confermano che i maggiori valori sono concentrati nelle aree del milanese, ma anche il fiume Serio e Adda, risultano tra i bacini maggiormente colpiti. Non si conoscono ancora gli effetti sulla salute, ma alcuni studi correlano al loro assorbimento nell’organismo umano (in Veneto si è rilevata la presenza nel sangue in molti soggetti esposti ndr) un aumento delle ischemie, ipertensione, autismo, alzheimer, malattie cardiovascolari e trombi oltre ad impattare sulla fertilità e sulla crescita.

*(Pfas: sostanze perfluoroalchiliche, dette anche acidi perfluoroacrilici, che appartengono ad una famiglia di composti chimici molto utilizzati dall’industria. Ovvero, acidi forti, resistenti ai principali processi naturali di degradazione. Di fatto, sono “una classe di circa 14.000 sostanze chimiche tipicamente utilizzate per rendere migliaia di prodotti di consumo resistenti all'acqua, alle macchie e al calore” e che possono essere portatori di cancro, complicazioni fetali, malattie del fegato, malattie renali, malattie autoimmuni e comportare altri gravi problemi di salute)