Crema, 11 luglio 2025

(Annalisa Andreini) Scrivere poesie: il racconto di un dono che arriva all’anima delle persone.

Stiamo parlando di Ritratti di parole: una serata speciale organizzata dal ristorante Il 46 di via IV Novembre a Crema.

Una cena con la presenza, unica ed emozionante, dell’artista Rossella De Cicco, performer artistica, poetessa e scrittrice estemporanea, unica in Italia a scrivere davanti alle persone, at the moment.

“Passerò tra i tavoli - ha raccontato l’artista - e chiederò se gradiscono un ritratto personalizzato. Se la persona ha piacere scriverò di getto una poesia senza che la persona mi dica nulla. Quando avrò terminato leggerò quanto scritto e la persona potrà tenere con sé l’opera che gli è stata dedicata”. 

Come è nata questa sua passione? 

“Io ho sempre scritto, come hobby, da 25 anni. Ho cominciato con pensieri buttati lì quasi per caso; in realtà amavo molto la matematica e la mia professione nel campo finanziario. Due anni fa però ho lasciato il mio lavoro e, da allora, quello che era solo un hobby si è ampliato sempre di più. Tutto ha preso vita nel 2003 quando un fotografo mi ha chiesto di scrivere una poesia per ognuno dei 12 suoi scatti, che poi avrebbero fatto parte di una mostra e in effetti il riscontro è stato molto positivo. Da lì poi sono nate tante altre mostre. Avevo dato parola all’opera d’arte, che così acquistava più valore. Poi, una decina di anni fa, ho pensato: ma perché non farlo anche con le persone? All’inizio ho provato con gli amici, scrivendo dove capitava, anche su uno scontrino o un pezzo di carta volante. Però, certo, erano persone conosciute. Così ho voluto provare con un uomo incontrato per strada, a cui ho chiesto di poter scrivere una poesia al momento. Lui rimase strabiliato dalle parole scritte. E così, sperimentando, ha preso forma il mio percorso artistico. Il mio tour itinerante, cominciato l’anno scorso a Milano, sta proseguendo per diffondere la mia arte. In verità preferisco chiamare quel che scrivo componimenti nei quali descrivono l’essenza di chi ho davanti”. 

Il suo, quindi, è un dono? 

“Sì, lo considero un dono. Riesco a leggere tutto quello che c’ è dentro una persona e a trascriverlo in un foglio. E le persone poi si ritrovano nelle parole.

Tutti noi abbiamo dei talenti che la vita ci dà, ma senza libretto di istruzioni. Nel mio caso è stata una crescita passo per passo. La vita ci pone sempre davanti a delle strade, sta a noi avere il coraggio di saper scegliere. È un’arte profonda che genera emozione e infatti le persone, che poi leggono le poesie, si commuovono. È bellissimo scrivere davanti alle persone e per le persone”. 

In che modo si concretizza il suo dono?

“I miei ritratti di parola si svolgono in due modalità: davanti a un pubblico (l’ultimo dei miei spettacoli il 18 maggio scorso a Roma presso il Caffè Letterario con l’accompagnamento musicale e un’attrice che leggeva le poesie) oppure durante le feste private, soprattutto matrimoni, in cui incontro singolarmente sempre dalle 50 alle 70 persone, oppure su richieste personali. Tante persone poi negli anni si sono ricordate delle mie parole scritte, con grande emozione. Certo, davanti a una platea non è semplice, ma poi quando dal palco si percepisce la commozione delle persone che leggono le tue parole, è una sensazione meravigliosa”. 

Quante poesie ha scritto?

“Penso qualche migliaio finora. Solo l’anno scorso ho scritto ritratti di parole per 500 persone”. 

(È possibile prenotare la serata: 351.1841956)