Crema, 29 settembre 2025

Per la Giornata Mondiale del Cuore di oggi, Asst Crema ha lanciato una campagna digitale sui propri canali social con contenuti dedicati a stili di vita, fattori di rischio e buone pratiche di prevenzione.

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di mortalità e ospedalizzazione in Italia e in Europa. La prevenzione, unita alla diagnosi precoce e a percorsi di cura multidisciplinari, è lo strumento più efficace per ridurre i rischi e migliorare la qualità di vita delle persone.

 Asst Crema svolge un ruolo centrale nella gestione di queste patologie, grazie a una rete di servizi qualificati: l’Unità di Cura Coronarica (UCC) e la sala di emodinamica consentono di effettuare coronarografie e angioplastiche coronariche, anche in urgenza. La Struttura Complessa di Cardiologia dispone di 23 posti letto a cui si aggiungono i 6 posti letto della UCC.

 Nel 2024, la Struttura Complessa di Cardiologia ha registrato oltre 1500 ricoveri annui, più di 9000 visite cardiologiche, oltre 10mila elettrocardiogrammi e quasi 2000 prove da sforzo: numeri che testimoniano l’attenzione costante verso le malattie cardiovascolari, accanto a un impegno crescente nella sensibilizzazione della popolazione. I pazienti con percorso riabilitativo concluso sono stati oltre 250.

 "I dati – sottolinea Michele Cacucci, direttore della Cardiologia – ci ricordano che fumo, ipertensione, diabete, sedentarietà e cattiva alimentazione sono i principali fattori di rischio. È fondamentale lavorare sulla prevenzione primaria, cioè sui comportamenti quotidiani, perché rappresentano l’arma più efficace per proteggere il cuore ed evitare eventi acuti. Infarto e arresto cardiocircolatorio sono spesso improvvisi e non prevedibili, ma altre malattie cardiovascolari possono essere anticipate o tenute sotto controllo grazie a stili di vita sani e alla diagnosi precoce. Ugualmente importante è la prevenzione secondaria: chi ha già avuto un evento deve essere seguito con attenzione per ridurre il rischio di recidive".

"Dopo un evento acuto – aggiunge il dottor Marco Ambrosetti, direttore della Cardiologia Riabilitativa di Rivolta d’Adda – il percorso non si conclude con la dimissione. La riabilitazione è un passaggio cruciale, perché permette di recuperare le capacità fisiche, modificare lo stile di vita e imparare a gestire i fattori di rischio. È un lavoro multidisciplinare che unisce competenze mediche, infermieristiche, fisioterapiche, psicologiche e nutrizionali: un processo complesso ma indispensabile, perché restituisce fiducia e consente di tornare a una vita attiva".