Crema, 23 dicembre 2024
(Annalisa Andreini) Cosa portano i cremaschi in tavola a Natale?
Domanda fatidica e alla quale non è per niente facile rispondere.
Per chi decide di non andare al ristorante e dedicarsi alla cucina di casa sa, di per certo, che saranno messi in tavola sapori autentici e ricette familiari, che si tramandano di generazione in generazione, anche se si fa strada qualche nuovo azzardo.
Cominciamo con gli antipasti: curiosando tra le proposte gastronomiche delle poche botteghe artigiane rimaste e intervistando qualche massaia al mercato cittadino del sabato spopola sicuramente la scelta per il classico vassoio di salumi (salame cremasco in primis) accompagnati da insalata russa e giardiniera fatta in casa, tornata di gran moda. Altri due ever green sono la ciotola con i famosi nervetti con cipolle (considerati un piatto sostenibile) e la ciotola con il Salva cremasco e le tighe (possibilmente artigianali). Qualche accenno anche al pesce con alcune ricette boomer: i gamberetti in salsa rosa, il cocktail di gamberi, le capesante gratinate e l’insalata di mare invernale. E poi le varie proposte con la pasta sfoglia che a Natale sfoggia con furore (torte salate e mini-strudel).
Le tavole più giovani si lanciano anche con tartine, brioches farcite e gli spettacolari panettoni gastronomici, sempre più alti con innumerevoli strati farciti con creme, mousse e salse varie, salumi o pesce, sempre più scenografici e ricolmi e sempre più cari.
Tra gli antipasti cremaschi doc non possiamo non citare il patè, da sempre molto amato nella Terra del Granducato.
Passando al primo piatto i tortelli cremaschi sono primi in classifica ma quasi a pari merito con le lasagne. Alla bolognese con corposo ragù, vegetariane o con un piccolo accenno di pesce. Sono ritornate molto di moda anche le crespelle: classiche con prosciutto e formaggio, con ricotta e spinaci ma anche con salmone oppure radicchio e noci (o radicchio, taleggio e cotto di Praga) o gorgonzola, zucca e noci oppure crema di carciofi e burrata.
La pasta fresca comunque è stata molto rivalutata e, oltre ai tortelli, anche i ravioli di carne e di brasato sono molto apprezzati.
Nel cremasco invece è meno presente il piatto di brodo con cappelletti o tortellini. Al massimo i raviolini in brodo.
La carne rimane la regina delle proposte per il secondo piatto: arrosto classico o farcito, vitello tonnato (un altro piatto amato anni ‘80) e tanti arrosti (di manzo o di tacchino), rotolo di faraona e cappone farcito, spesso con frutta come prugne, uva rossa o mele e anche amaretti al cacao sbriciolati, per regalare un tipico tocco cremasco.
Gettonati anche i polpettoni in crosta, ma non solo di carne: si possono preparare anche di verdure miste e di legumi. Ottimo quello di lenticchie.
Per gli amanti del pesce l’orata agli agrumi va per la maggiore insieme ai gamberi all’arancia gratinati.
Ed eccoci arrivati al dolce: una fetta di panettone con la crema di mascarpone regna sovrana.
Quest’anno si è finalmente un po’ “spompata” la pistacchio-mania ( che perdurava da anni) e sono stati meno richiesti i panettoni troppo farciti, per prediligere un ritorno alla semplicità dei sapori oppure per azzardare un gusto più in linea con le spezie cremasche.