Crema News - Addio ai frati

Crema, 10 maggio 2023

(Valentina Ricciuti) I frati cappuccini lasceranno il convento dei Sabbioni entro tre anni a causa della mancanza di vocazioni: "Siamo qui come parrocchia dal 1960 e in generale a Crema dal '500 - racconta fra' Daniele Grossule. - Ma siamo ormai rimasti soltanto in quattro, compreso fra Pietro, padre eritreo che ci sta aiutando a mandare avanti la parrocchia. Durante il periodo più acuto della pandemia abbiamo perso il nostro fratello più anziano, fra Aligi. E purtroppo non ci sono nuovi frati giovani in arrivo da tempo". 

In tutta la Lombardia i frati cappuccini sono circa 200 con un'età media di 60-65 anni. La mancanza di nuove vocazioni è il motivo che ha spinto gli attuali frati, il ministro provinciale dei cappuccini padre Angelo Borghino e il vescovo Daniele Giannotti a riunirsi venerdì scorso e prendere questa sofferta e triste decisione per tutta la comunità dei Sabbioni.

Il prossimo 19 maggio alle 21 si terrà un incontro pubblico indetto da padre Tommaso Grigis per raccontare ai parrocchiani il perché di questa dolorosa decisione.

"Manca in effetti - continua fra Daniele - il numero minimo per la fraternità. Verremo trasferiti dove c'è più bisogno, non sappiamo ancora se in altre province della Lombardia". 

"Ma occorre guardare al presente con una certa provvidenza - gli fa coro fra' Massimiliano Laini. - Senz'altro da un punto di vista logistico occorrerà, dentro al cambiamento che ci sarà, ridistribuire le forze e i programmi, per una mera questione numerica. Ma non è ancora detto che lasceremo definitivamente la parrocchia poiché spero sia possibile trovare altre forme di presenza e collaborazione".

A un laico la domanda sorge spontanea: cosa ne sarà della gestione parrocchiale tra tre anni?

E' in programma che la parrocchia dei Sabbioni venga accorpata a quella di Ombriano che al momento pesa sulle spalle di due soli sacerdoti che potrebbero dover espletare confessioni e funzioni religiose, non solo per gli oltre 5000 abitanti, ma anche per i 4000 fedeli sotto la circoscrizione del convento. Verrà inaugurata una nuova unità pastorale.

"Purtroppo la diminuzione del numero di vocazioni è generalizzata e tocca anche il mondo dei seminaristi" - rimarca fra Massimiliano che nonostante questo guarda al futuro in modo positivo e speranzoso: "Come frati dovremo ridisegnare le nostre province accorpando, ad esempio, Veneto, Lombardia e Piemonte come già accaduto per la Svizzera dove la crisi delle vocazioni morde ancora più che qui in Italia. Per quanto riguarda il nostro convento, abbiamo tre anni davanti per compiere la formazione di un'Unità pastorale che, sebbene sia già avviata da tempo, compirà dei passi veri e propri di unione, non solo burocratica ma soprattutto dal punto di vista della fede, rompendo certi meccanismi che non consentono apertura ed accoglienza. Ci sarà un unico consiglio pastorale ed assicureremo il meglio alla nostra grande comunità. A tutti coloro che in queste ore stanno mostrando affetto per noi frati chiedo di parlare in modo positivo di questa nostra possibilità di vita. Partiranno a breve dei cammini che coinvolgeranno i giovani per vivere, secondo il vangelo, un'esperienza di convivenza di un anno, in piccoli gruppi di una decina di persone. Il mondo è cambiato ma noi siamo ancora qui a dare l'esempio che vivere nella fede è ancora possibile".

Ma la notizia non è stata presa certamente bene dai fedeli dei Sabbioni che hanno manifestato il loro dissenso e sono disposti a chiedere a gran voce al ministro provinciale di recedere dalla sua decisione: qui nessuno è disponibile a perdere sei secoli di collaborazione fattiva con i frati e il loro convento.


La chiesa parrocchiale dei Sabbioni