Crema News - Crema - Non chiamateli disabili

Cremasco, 24 aprile 2024

Gentile direttore,

chi le scrive è una persona con disabilità che vorrebbe fare una richiesta puntuale, non solo a voi giornalisti, ma anche al mondo istituzionale e in generale a tutti i cittadini. Si parla molto di disabilità e in particolare di barriere e questo è molto positivo... ma la rivoluzione è anche nel linguaggio.

Vorrei che fosse rispettato il contenuto della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dalla legge dello Stato 18/2009, dove si stabilisce chiaramente quali debbano essere i termini usati per le persone che presentano una o più disabilità, come la sottoscritta. Nello specifico, anche per l'Oms, la persona non è la sua malattia: la disabilità viene considerata come il risultato dell’interazione negativa tra la persona e l’ambiente e non è più da intendersi come una caratteristica.

Mi spiego meglio: le limitazioni non sono insite nella persona. Questo deve spingerci ad intervenire per modificare positivamente l'interazione della persona con l'ambiente circostante migliorandone la qualità della vita.

La convenzione ONU collega la definizione all’obbligo degli stati che hanno ratificato il testo (182 paesi, il 94,6% degli stati membri) a rimuovere ostacoli, barriere e discriminazioni che violano i diritti umani e i diritti fondamentali delle persone con disabilità.

Vorrei ringraziarvi perché so che siete tra i pochi sensibili a questo tema: troppo spesso, su testate locali e nazionali, leggiamo notizie in cui viene citata la condizione di disabilità di una persona anche quando non è rilevante alla narrazione dei fatti o, peggio, dove non viene posta in primo piano la persona.

Non se ne può più di leggere neologismi quali disabile, diversamente abile, diversabile, persona affetta da disabilità, persona con handicap... e chi più ne ha, più ne metta.

Il linguaggio corretto prevede di utilizzare i termini persona con disabilità, persona con sindrome di down, persona con disabilità motoria, persona non udente, persona priva della vista.

Chiudo questa lettera ricordando a tutti noi che la diversità è una condizione umana normale poiché non esiste una definizione universale di normalità. Ciascuno, indipendentemente dalla condizione di disabilità, è diverso dall’altro. La stessa convenzione Onu afferma il principio del “rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte dell’umanità stessa”. 


Lettera firmata