Agnadello, 07 ottobre 2025

(Gianluca Maestri) Cinquant’anni di ordinazione sacerdotale per l’arcivescovo ed ex nunzio apostolico Eliseo Ariotti e per don Emilio Merisi. Domenica, giorno di sagra del paese, la comunità agnadellese si è stretta attorno ai due sacerdoti celebrando con loro questa ricorrenza. Monsignor Eliseo è cresciuto alla cascina Sant’Antonio mentre don Emilio, quando era un giovane prete, è stato per tredici anni vicario ad Agnadello.

Alla messa, animata dai canti della corale parrocchiale, erano presenti Gian Carlo Perego, arcivescovo agnadellese di Ferrara e Comacchio, il parroco don Marco Leggio ed il collaboratore parrocchiale don Gianpietro Rossetti, e gli agnadellesi, don Andrea Bani e don Giandomenico Pandini. Quest’ultimo ha seguito e coordinato la celebrazione (che aveva preparato e predisposto) e guidato la preghiera durante la processione. Peccato per l’assenza (non voluta) di altri due preti agnadellesi, monsignor Antonio Valsecchi, diocesano di Lodi e Canonico onorario della stessa Cattedrale laudense, e don Roberto Moroni, parroco di Corte de' Cortesi, Cignone e Bordolano, entrambi impegnati in servizi pastorali nelle loro comunità.

All'inizio della celebrazione don Marco Leggio ha salutato i presenti ed i festeggiati leggendo il telegramma pervenuto dalla Santa Sede con l'augurio, il saluto e la benedizione di papa Leone a firma del cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato, ed ha presentato il dono della comunità ai due “Cinquantenni”: due dipinti dell'agnadellese Daniele Gallarati, uno –quello donato ad Ariotti- raffigurante la chiesetta della frazione Sant'Antonio, l'altro -per don Merisi- raffigurante la chiesa parrocchiale.

È stato don Emilio a tenere l’omelia, richiamando il senso della Sagra come festa della famiglia credente, commentando la Parola di Dio e applicandola particolarmente ai preti e ai vescovi ("Siamo servi"), e ricordando il suo servizio ad Agnadello.

Dopo la comunione, fedeli e sacerdoti sono usciti in processione con la statua della Madonna del Rosario. Rientrati in chiesa ha preso la parola Monsignor Ariotti che ha ricordato la sua infanzia a Sant'Antonio e ad Agnadello e ripercorso il suo servizio alla Santa Sede nelle varie parti del mondo (dal Camerun al Paraguay), in nazioni spesso dalla non facile situazione sociale e politica; ha ringraziato e salutato personalmente il sindaco Stefano Samarati, raccogliendo in quel saluto il ringraziamento a tutte le rappresentanze della comunità.

I due arcivescovi hanno concluso la messa dando la benedizione solenne.