
Crema, 15 maggio 2025
Un viaggio affascinante nel futuro digitale della Pubblica Amministrazione. È quello che il Rotary club Crema ha compiuto durante l’ultima conviviale grazie all’intervento di Luca Gastaldi, ospite su invito del presidente Antonio Grassi, nell’ambito del programma di interventi dedicati all’innovazione tecnologica.
Gastaldi non è un nome qualsiasi nel panorama della trasformazione digitale italiano: già referente della Segreteria Tecnica per l’attuazione del Pnrr presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è professore associato al Politecnico di Milano e dirige numerosi osservatori di ricerca – tra cui l’Osservatorio Agenda Digitale, quello sull’Identità Digitale, lo Smart City e il Center for Digital Envisioning.
Il suo intervento, centrato sulla sfida digitale della Pubblica Amministrazione italiana, ha offerto un quadro lucido sullo stato dell’arte e su ciò che ci attende nei prossimi anni. Nonostante la perdita di posizioni nella classifica della Digital Decade – la strategia europea che si concluderà nel 2030 – l’Italia non è in una situazione drammatica. Anzi, nella digitalizzazione delle imprese il nostro Paese supera lievemente la media europea. Restano però ampie disparità tra i Comuni, con situazioni fortemente eterogenee sul territorio nazionale.
Certo, siamo ancora lontani da modelli come l’Estonia, dove perfino il divorzio si può ottenere online. In sostanza, abbiamo seminato molto, ma il raccolto deve ancora maturare. Eppure, la direzione intrapresa appare corretta.
La Commissione Europea spinge verso una digitalizzazione fondata su valori inclusivi e sostenibili, incentrati sulla persona. L’obiettivo è usare le tecnologie per ridurre le disuguaglianze e rafforzare cittadini e imprese. In questo contesto, Gastaldi ha evidenziato un aspetto interessante: un alto livello di digitalizzazione si associa a una minore disuguaglianza economica, ma – ha avvertito – una trasformazione mal gestita può invece amplificare le disparità.
In generale, l’Europa mostra un certo rallentamento sul fronte del digitale, ma si assiste a una leggera riduzione dei divari interni tra i Paesi membri. Tuttavia, le differenze restano marcate:
Per le infrastrutture digitali, la Spagna è al vertice, il Belgio in coda. Nella digitalizzazione delle imprese, primeggia la Finlandia, mentre la Romania è fanalino di coda. Quanto a competenze digitali, ancora la Finlandia guida, con la Romania ultima. Nei servizi pubblici digitali, brilla l’Estonia, mentre la Romania chiude nuovamente la classifica.
Per passare dalla semina al raccolto, Gastaldi ha indicato alcune azioni chiave: continuare a investire, migliorare l’uso delle piattaforme nella PA, potenziare l’intelligenza artificiale, collaborare con le aziende, ma soprattutto rafforzare il capitale umano, aumentando il personale qualificato e le competenze digitali.
A conclusione della serata, Gastaldi ha offerto a tutti i partecipanti un accesso gratuito di tre mesi ai contenuti degli Osservatori Digital Innovation, preziosa opportunità per approfondire ulteriormente i temi trattati.