Crema News - Riflessione - Le pecore del Signore Don Natale Grassi Scalvini

IV Domenica di Pasqua C​

 La Parola: ​​At 13,14.43-52  Sal 99  Ap 7,9.14-17  Gv 10,27-30

 Dal Vangelo secondo Giovanni​​Gv 10,27-30

 In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) In questi giorni passiamo per le case portando la benedizione pasquale alle famiglie e come ogni anno si trovano persone nuove, appena arrivate in paese o comunque non conosciute bene da noi sacerdoti. Mi veniva da pensare anche al Papa Leone che appena eletto si trova davanti una fiumana di fedeli che certamente non può e non potrà mai neanche in futuro conoscere personalmente, anche perché i numeri sono davvero molto più grandi di quanto sia umanamente possibile pensare di contattare. Invece il Signore Gesù ci assicura oggi nel vangelo di conoscere bene le sue pecore al punto che nessuna di esse può andare perduta e che soprattutto è poi ricambiato non solo nella conoscenza ma anche nell’ascolto della sua parola e nella disponibilità a seguirne l’esempio. Dalla consapevolezza dei nostri limiti umani, sia per il Papa come per ciascuno di noi, non deve nascere lo scoraggiamento e la delusione perché non riusciamo a fare ciò che ci sembra buono, giusto e opportuno per tutti, visto che non riusciamo neanche a conoscere tutti i nostri fratelli e le necessità che ognuno di loro si porta nel cuore o nella concretezza della vita. Abbiamo infatti la certezza che tutti in realtà siamo in comunione con l’unico grande pastore che è Cristo Gesù e attraverso di lui direttamente con il Padre. 

La bellezza della nostra fede credo si manifesti proprio in questa comunione che discende dall’alto e che fa delle differenze tra noi non degli ostacoli ma piuttosto una ricchezza perché ognuno con il suo piccolo e unico apporto personale contribuisce a far crescere ogni giorno il regno di Dio secondo la sua volontà. 

Abbiamo gioito tutti per la visibilità che la Chiesa ha avuto in questi giorni e per la sensazione di far parte davvero di una grande famiglia sparsa in tutto il mondo, ma la gioia più grande ci deve venire in realtà dalla crescita semplice e quotidiana delle nostre ordinarie comunità parrocchiali, segno concreto e vicino a ognuno, di quella grande comunità mondiale dei fedeli. Per la nostra parrocchia proprio in questa domenica, come per tante altre comunità in questo periodo della Pasqua, c’è l’occasione per sperimentare la vera gioia: quella di accogliere in pienezza i bambini della prima Comunione alla mensa del corpo di Cristo all’interno della celebrazione domenicale nella nostra chiesa parrocchiale. Non mancheranno certo momenti emozionanti, specialmente per i genitori e i nonni che vedono crescere i loro ragazzi e li accompagnano in questo cammino, che adesso diventa personale, per ricevere il corpo di Cristo, dono pasquale del Signore Gesù fatto a tutti quelli che celebrano l’eucarestia ripetendo il memoriale del suo gesto ultimo di offrirsi per tutti noi come cibo di vita eterna.

Ma soprattutto ci sarà gioia per il senso di consapevolezza che la comunità cristiana cresce e si rinnova sempre attraverso le presenze semplici e sincere dei piccoli amici di Gesù che promettono di condividere sempre di più la sua vita e il suo esempio. Per noi grandi sarà anche l’occasione non solo per un ricordo gioioso del giorno della nostra prima comunione, ma soprattutto per un richiamo esplicito alla serietà dei nostri impegni di credenti in Cristo che tante volte abbiamo dimenticato o semplicemente accantonato perché presi da mille altri impegni o preoccupazioni.

Approfittiamo di questi gioiosi richiami ai fondamenti della nostra fede per gioire tutti insieme per le belle esperienze che a livello mondiale e nelle nostre piccole realtà quotidiane ci è dato di vivere, e facciamo in modo che tutto questo amore di Dio riversato su di noi si manifesti anche nella nostra vita quotidiana e nei rapporti di ogni giorno con tutte le persone che incontriamo nel nostro cammino.