Crema News - Dal territorio -  Carabiniere indiano insultato, comandante nei guai La foto è esemplificativa

Dal territorio, 24 gennaio 2024

"Mi chiamava Gulash, anche di fronte ai miei figli: una situazione che non posso accettare".

E il carabiniere di origini indiane, stanco delle licenze razziste del comandante della caserma dove prestava servizio, ha preso carta e penna e ha avanzato rapporto dei confronti del superiore. E ne è nato un polverone, tanto che il comando generale dei carabinieri fa sapere: "Appreso il fatto, è stata immediatamente informata l'autorità giudiziaria e, d'intesa con la stessa, sono in corso i dovuti accertamenti. Parallelamente - aggiungono dal comando generale - si stanno valutando gli opportuni provvedimenti amministrativi a tutela del militare. Da subito il superiore diretto del comandante di compagnia ha avocato a sé tutte le competenze relative alla gestione degli aspetti di natura disciplinare e di valutazione del militare come peraltro previsto da una sentenza della Cassazione".

Finisce quindi male la vicenda in odore di razzismo che ha avuto come protagonista un carabiniere nato in India ma adottato giovanissimo da una famiglia italiana. Il giovane è entrato nell'arma dei carabinieri ed è stato inviato a prestare servizio in provincia di Cremona.

Da subito, ha raccontato il militare, si è scontrato contro lo scetticismo, l'antipatia e l'intolleranza del comandante della caserma. In un primo momento il giovane ha lasciato correre, pensando che tutto si sarebbe risolto per il meglio, ma non è stato così. E a un certo punto il militare non ce l'ha più fatta e ha deciso di smettere di subire.

Ha preso carta e penna e ha esposto i fatti, citando tra l'altro un episodio specifico: "Una volta il comandante è entrato nella sala mensa è nel vedermi ha detto: 'E tu cosa ci fai qui? Lo sai che gli extracomunitari in caserma non possono entrare?'. Una frase molto offensiva a chiaro sfondo razzista, che mi faceva restare molto male. Mi sento preso di mira e perseguitato e quindi vado al lavoro in stato di allerta e tensione".

Ma non era finita lì, perché il carabiniere è stato raggiunto da un provvedimento amministrativo firmato dal suo comandante di compagnia, dopo che questi ha saputo dell'esposto del giovane sottoposto. "Il provvedimento fa riferimento a un errore comune e ritengo che il procedimento sia assolutamente pretestuoso e individuale e possa essere riconducibile proprio all'atteggiamento razzista del comandante".