Dal territorio, 14 agosto 2025
(Annalisa Andreini) Il Melone retato di Calvenzano, un piccolo Presidio Slow Food, è nel pieno della produzione nella bassa bergamasca, tra Treviglio e Calvenzano ma la sua conoscenza curiosa si sta diffondendo anche nel cremasco.
Una coltivazione antica, portata avanti con passione dalla Cooperativa Agricola di Calvenzano. È ritornata in auge nei terreni( come nell’orto botanico di Bergamo, che ha riservato un’area al melone all’interno della Valle della biodiversità) ma anche sulla tavola.
Ed è proprio questa trasformazione culinaria, che consente di ampliare l’importante progetto di recupero e valorizzazione in atto da tempo.
E la Cooperativa, proprio in questi giorni, è inebriata da quel tradizionale profumo di melone, inconfondibile un tempo per chi passava per Calvenzano.
In tavola, non solo il classico binomio melone e salame( o prosciutto) ma diverse proposte dall’antipasto al dolce.
A lanciare la sfida gastronomica lo chef dell’Antica Osteria Tricù( caratteristico locale di Calvenzano, ex osteria storica del paese) Emiliano Sesti, che per tutto il mese di agosto propone un menu all’insegna del melone retato di Calvenzano: Mousse di melone con prosciutto crudo, risotto al melone retato, gaspacho di melone con noci pecan e stracciatella, filetto di maiale alla senape con cubetti di melone e uvetta e melone al Porto.
Un paio di chicche: ottimo l’abbinamento anche col pesce e, naturalmente, anche il gelato al melone retato non può mancare tra le proposte più allettanti e dolci, oltre alla Torta Melon Bella.