Crema 08 novembre 2025 

(Boris Parmigiani) Tenere vivo il ricordo di chi ha combattuto per la libertà e per la patria.

Questo l’obiettivo e la finalità della mostra promossa dal comune di Romanengo in collaborazione con il gruppo culturale L'Araldo, in occasione dei 110 anni dell’ingresso in guerra dell’Italia (1915-2025), inaugurata presso la sala conferenze Oriana Fallaci della Rocca di Romanengo, sabato scorso.

Mario Cassi, Presidente dell’Araldo, ha ringraziato Federico Oneta, sindaco di Romanengo e a Marco Gandelli, agente della Polizia locale, per la realizzazione della mostra e Stefano Rizzetti, Gian Attilio Puerari, Lucio Bertolotti, Dino Zanini, Franco Fusarpoli, Massimo Marinoni, e Loris Maneffa, tutti i componenti o collaboratori del gruppo culturale l’Araldo che con le loro collezioni hanno permesso il suo allestimento.

“Grazie allo spargimento di quel sangue, ai giorni nostri, possiamo vivere in modo dignitoso e ritrovare quei valori e quei principi per merito di coloro che si sono sacrificati per la Patria”, le parole del sindaco a conclusione del suo intervento.

Pietro Martini, appassionato ricercatore storico cremasco ha sostenuto: “La prima guerra mondiale fu un evento epocale che contribuì a cambiare la storia del mondo, dopo di allora nulla fu più come prima. Il conflitto si configurò come una strage di civili e militari: 9 milioni di militari morti, 7 milioni di civili, 21 milioni di militari e civili feriti o mutilati, 900mila ricoveri di militari con neuropatie belliche. In particolare in Italia furono uccisi 650mila militari, 600mila civili e 950mila militari risultarono feriti o mutilati, in aggiunta a 40mila ricoveri di militari con neuropatie belliche (la popolazione era di 38milioni di persone, ndr).

La dottoressa Paola Bosio, presidente della sezione cremonese dell’Istituto del Nastro Azzurro ha reso memoria al valore delle figure militari che si sono prodigate in atti eroici, non solo sotto l’aspetto prettamente militare, ma anche dal punto di vista umano.

La mostra è stata visitata e ne ha ricevuto il plauso anche dall’avvocato Andrea Benzi di Milano Segretario Nazionale dei Volontari di Guerra. L'esposizione chiude domani.