Crema News - Izano - Arriva il biogas Impianto di biometano

Izano, 23 marzo 2024

(Marco Degli Angeli) Ancora biogas.

Dopo i due nuovi impianti di biometano nel comune di Agnadello, eccone in arrivo un'altro. Ormai spuntano come funghi, nonostante la nostra provincia detenga già il primato italiano con oltre 200 impianti che gestiscono oltre milioni di tonnellate all'anno di reflui, scarti vegetali e animali. Un nuovo impianto di biogas è infatti in costruzione a Izano, e già alcuni cittadini ne lamentano l'eccessiva vicinanza al centro abitato e il timore di un possibile impatto odorigeno. Si tratta di un impianto di 300 Kw, che dovrebbe essere alimentato da reflui zootecnici a servizio di una azienda agricola locale (ma non sappiamo se verrà utilizzato anche da altre realtà). Il progetto è in fase di realizzazione da parte di una ditta specializzata di Corte de' Frati, la stessa che nel 2022 ha realizzato un impianto simile a Madignano.

Nulla a che vedere con l'impianto di biometano tra gli 1 e 2 MW, per la trattazione di reflui zootecnici e della frazione organica del rifiuti solidi urbani, il cosidetto 'umido', sponsorizzato dalla maggiore multiutility lombarda di cui si era discusso la scorsa estate e che avrebbe dovuto sorgere proprio a Izano. Al momento quest'ultimo sembrerebbe essere scomparso dai radar, ma potrebbe venir riproposto in altre aree. Sono molti i punti di domanda su questi tipi di attività, ed in particolare per gli impianti di grandi dimensioni: i sottoprodotti in entrata nell’impianto e quelli residui in uscita necessitano di mezzi pesanti ed agricoli per il loro trasporto, che peggiorerebbero la qualità dell’aria già compromessa; inoltre il rischio è quello di trasformare i nostri paesi in vere e proprie strade per rifiuti e scarti provenienti da fuori provincia o addirittura da fuori regione, alimentando un vero turismo dei rifiuti.

Infatti, secondo il piano regionale per la gestione dei rifiuti di regione Lombardia del 2022 viene riportato che a oggi esiste già una capacità di trattamento che garantisce l’autosufficienza nella gestione delle oltre 800mila tonnellate annue generate in Lombardia, quindi, il rischio che il nuovo impianto tratti rifiuti o reflui non autoctoni è concreto.

Inoltre, la stessa Ats Valpadana in data 10/02/2022, ribadiva che da lustri i territori del cremasco sono critici in relazione alla qualità dell’aria e tra gli inquinanti che impattano sulla salute rivestono particolare importanza le polveri sottili (PM 10, PM 2,5).