Crema News - Crema - Ricordati quattro partigiani fucilati al Voltini

Crema, 01 dicembre 2025

(Gianluca Maestri) Il 29 novembre 1944 il 24enne castelleonese Ernesto Monfredini, detto il bimbo, fu brutalmente fucilato dalle brigate nere della Repubblica Sociale Italiana nel campo sportivo Voltini insieme ad altri tre partigiani: Gaetano Paganini, Antonio Pedrazzini e Luigi Bestazza, tutti di Castiglione d’Adda.

Già segnati dalle torture, i quattro furono mostrati come trofeo per le vie della città su un camioncino scoperto, seduti sulle proprie bare, che poi furono costretti a portare in spalla attraversando lo spiazzo erboso del campo da calcio verso il luogo prescelto per l’esecuzione. Non c’è pace, non c’è spiegazione, non c’è ragione che possa spiegare quell’odio brutale.

Ogni anno le autorità di Castelleone, di Castiglione d’Adda e di Crema ed i famigliari li ricordano davanti alla lapide a loro dedicata presso lo stadio Voltini come è successo domenica mattina.

Per Castelleone era presente il sindaco Federico Marchesi. Questo un estratto del suo discorso:

“A nome dell'intera comunità di Castelleone, che rappresento come sindaco, esprimo la mia più profonda gratitudine a questi quattro partigiani, che non sono solo un ricordo, ma un esempio vivo e attuale. Un pensiero in particolare ai familiari qui presenti ed a quelli che non ci sono più per il dolore e la sofferenza che hanno dovuto affrontare la perdita di un fratello, un figlio, un marito o un padre. Siamo qui oggi come un’intera comunità per ringraziarli per il sacrificio loro e quello dei propri cari. Se siamo qui presenti è proprio per testimoniare che il loro sacrificio non è stato vano. Ricordare, non è soltanto un dovere verso il passato, ma un impegno per il presente e per il futuro. La commemorazione diventa occasione per una profonda riflessione, in un tempo come il nostro, purtroppo ancora attraversato, appena al di fuori dei nostri confini, da guerre e conflitti, ed in cui la libertà, la democrazia ed i diritti universali sono quotidianamente messi in discussione. La nostra responsabilità, oggi qui, è far sì che il loro sacrificio ed il loro esempio, ci ispiri sempre a lavorare per il rispetto dei diritti umani, la solidarietà, la giustizia sociale, la pace, la libertà e la democrazia”.