
Crema, 06 settembre 2025
"Sono un centinaio i capannoni vuoti e dismessi nel cremasco ed ancora si continua a costruire".
Pone l'attenzione sul dissennato consumo di suolo il verde Andrea Ladina, che continua: " Nel recentissimo anno 2023, per esempio, è stato realizzato un nuovissimo capannone di logistica all’incrocio della Paullese con la statale Bergamina nel comune di Dovera a poca distanza da un’ampia struttura costruita oltre 30 anni fa e mai utilizzata. Ci domandiamo quale sia il senso di tutto ciò. Come anche per la struttura costruita 20 anni fa in comune di Crema sulla Paullese di fronte alla Girandola e mai utilizzata.
Per non parlare dei molteplici capannoni adibiti a stalle realizzate dalla Federconsorzi sempre vicino alla Paullese in comune di Madignano, difronte all’ex Mercatone, per l’allevamento di torelli ed abbandonate da oltre 40 anni. Possiamo aggiungere l ‘ampia struttura dell’ex Latteria Voltana sempre in comune di Crema, poco distante dal podere Ombrianello, con attività cessata 50 anni fa e mai recuperata. Certo possiamo dire che vi è stato un certo impegno nel recupero dell’area ex Olivetti ma non basta. Sono troppe le strutture abbandonate ed occorre impedire nuovo consumo di suolo in presenza di strutture industriali dismesse che devono prioritariamente essere recuperate e rigenerate".
La nostra è l’unica provincia lombarda completamente pianeggiante con terreni agricoli e prati stabili tra i più fertili d’Italia grazie ad una rete irrigua composta, a nord, nel cremasco da un ampio sistema di risorgive, fontanili, rogge e dal fiume Serio e, a sud, dalle acque dell’Adda convogliate dal canale Vacchelli e dal naviglio civico di Cremona ed inoltre dai fiumi Oglio e dal Po che nella zona più a sud, nel casalasco, provvede all’irrigazione grazie alle idrovore e agli impianti di sollevamento. Il risultato è una agricoltura altamente specializzata con produzioni di foraggio e cereali ed una zootecnia di eccellenza. E ancora oggi la provincia rappresenta una delle più estese fette di pianura padana a nord del fiume Po con migliaia di prati, filari di alberi, habitat naturali, fasce costiere rivierasche tutelate da parchi regionali dell’Adda, dell’Oglio, del Serio e del Po e del Morbasco.
Ma è proprio il cremasco il territorio che ha avuto in questi decenni la maggior espansione edilizia con la perdita di biodiversità e la scomparsa di centinaia di prati stabili e, benché il territorio conservi molti tratti del suo passato ambientale il continuo consumo di suolo è un dato allarmante.
A tutto questo, a questa politica distruttiva del territorio, c’è chi si oppone ed è Alleanza Verdi e Sinistra che ha promosso un dibattito sulla questione.