Crema News - Un posto assicurato

Cremasco, 14 maggio 2023

6 Domenica di Pasqua anno A

 La Parola: ​ At 8,5-8.14-17  Sal 65 1Pt 3,15-18  Gv 14,15-21:

 Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 14,15-21

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore.


(Don Natale Grassi Scalvini) Domenica scorsa, per la prima serata del Festival pianistico dedicato a Mario Ghislandi, si è tenuto nell’Auditorium diocesano in San Bernardino, uno stupendo concerto con un brano per pianoforte e orchestra di Mozart. Che sarebbe stato un momento eccezionale l’avevo già capito da qualche giorno perché, diversamente dagli altri appuntamenti in Auditorium, per i quali invito, anche personalmente amici e conoscenti, questa volta avevo già ricevuto diverse telefonate di persone che volevano avere un posto assicurato per la serata.

Anche il vangelo di questa domenica ci presenta una situazione simile e quindi alquanto strana perché sembra esattamente il contrario di quanto noi ci aspettiamo. Io stesso infatti da qualche domenica e potete controllare andando a rileggere le mie riflessioni, invito tutti a rivolgere preghiere al Signore Gesù come risposta coerente ai doni ricevuti nella Pasqua. Invece oggi sentiamo Gesù che ci dice chiaramente che è lui che prega il Padre per noi. Situazione paradossale che potrebbe anche portarci a ritenere quasi inutili le nostre preghiere, visto che sicuramente il Padre è più disposto ad ascoltare le preghiere del suo obbediente Figlio unigenito piuttosto che le invocazioni tanto interessate dei suoi figli di adozione, spesso così ingrati e restii a compiere la sua volontà. Ma evidentemente quella di Gesù per noi non è una preghiera sostitutiva, anche se certamente più gradita al Padre della nostra. Vuole essere piuttosto una conferma delle nostre buone intenzioni perché non ci stanchiamo mai di innalzare la nostra voce al Padre per ricevere il dono dello Spirito, colui che ci permette di restare uniti al nostro Dio nella grazia del suo amore.

In realtà è come se Gesù ci dicesse: se anch’io mi permetto di invocare il Padre a vostro favore, come potete voi non essere sempre più attenti e preoccupati di rivolgere quotidiane preghiere, passando anche per l’intercessione della Vergine Maria e dei Santi, per ottenere i beni promessi? Quindi per noi non si tratta di vivere di rendita, fidandoci della preghiera di Gesù, anche se questo non può che farci piacere e riempirci di gioia per l’affetto e l’amore che lui ha per ciascuno di noi. Dobbiamo anzi intensificare il nostro impegno nel trovare tempo da dedicare a Dio per meritarci un tale aiuto e contributo da parte del Figlio stesso.

In questo periodo poi, in tante nostre parrocchie, sono giornate di festa dedicate in particolar modo ai ragazzi che, per la Prima Comunione o per la Cresima, rendono partecipi di momenti religiosi significativi tanti parenti e amici, spesso lontani o assenti dalle ordinarie celebrazioni liturgiche.

Occasione eccezionale per poter aiutare tanti a ritrovare una amicizia o almeno un rapporto fiducioso con Dio, sempre pronto ad accogliere chi torna a lui e si sente amato e desiderato dal Padre celeste. Per quanti di noi sono animati da fede sincera e coerente deve essere l’occasione per mostrare un volto di chiesa e comunità sempre accogliente, capace di aiutare tanti a ritrovare la strada di casa dove è bello ritrovarsi, magari anche dopo aver camminato un po’ distratti, senza una chiara indicazione di meta, attirati dalle molteplici e false voci della nostra società così effimera, superficiale e attenta solo alle cose materiali.

Dalle parole del Vangelo siamo rassicurati sulla presenza costante in mezzo a noi del Signore Gesù, anche e soprattutto quando ci sembra che si sia stancato di noi e si accontenti di seguirci da lontano, magari distratto dai tanti problemi del mondo, lasciando andare anche la Chiesa un po’ alla deriva senza sostenerla con il suo concreto aiuto e con l’impressione di un continuo declino. Certo stiamo cambiando, ma la presenza di Dio Padre in mezzo a noi è certa e sicuramente troveremo in lui e nel dono dello Spirito, sempre rinnovato, la gioia di una nuova Pentecoste e quindi di una vita sempre più ricca del suo amore e delle sue benedizioni.


Nella foto, don Natale Grassi Scalvini