
Agnadello, 08 maggio 2025
(Gianluca Maestri) Via libera del consiglio comunale alle tariffe Tari 2025.
Viene applicato il bonus statale introdotto a gennaio che prevede una riduzione automatica del 25% per le utenze domestiche con isee fino a .530 euro o fino a 20mila euro per le famiglie con almeno quattro figli a carico.
“Oltre all’attuazione di questo importante provvedimento - afferma il sindaco Stefano Samarati – abbiamo voluto mantenere un ruolo attivo e autonomo nel garantire ulteriori agevolazioni per sostenere le famiglie economicamente fragili, i nuclei con disabilità e le attività economiche che affrontano crisi congiunturali o settoriali. Si conferma per questo una dotazione di 7000 euro a carico del bilancio comunale destinata a riduzioni ed esenzioni pur fuori dal perimetro nazionale del bonus Tari che rappresentano una risposta concreta alle esigenze del nostro tessuto sociale e produttivo”.
Samarati esprime delle considerazioni anche sui 6 euro ad utenza (la componente Ur3a) introdotti quest’anno e destinati alla copertura del bonus Tari a livello nazionale.
“Sintetizzerei le mie riflessioni - sottolinea il sindaco – in quattro punti: aumento della pressione fiscale per tutti, anche per chi non riceve il beneficio: i 6 euro hanno l’obiettivo, condivisibile sul piano sociale, di finanziare il bonus Tari per le famiglie economicamente svantaggiate ma il questo meccanismo comporta un aggravio diretto per tutte le utenze, comprese quelle che non rientrano nei requisiti Isee per ottenere l’agevolazione e questo si traduce in una sorta di tassa di solidarietà non volontaria che può apparire iniqua soprattutto per quelle famiglie che, pur avendo un reddito appena superiore ai limiti previsti, non beneficiano del bonus ma si trovano comunque in difficoltà. Poi c’è la scarsa trasparenza e comprensibilità del tributo che si aggiunge al ruolo passivo dei comuni nelle decisioni nazionali pur essendo essi gli enti che riscuotono e che devono giustificare l’aumento dei cittadini. In questo senso, si crea una situazione paradossale dove il comune è esattore di una tassa imposta da altri ma è anche il primo interlocutore a cui i cittadini si rivolgono per avere spiegazioni o per esprimere malcontento. Infine -conclude Samarati– vi è l’effetto cumulativo sull’utenza: sebbene sei euro possano sembrare una cifra modesta, il loro impatto è cumulativo: a questa si sommano la Ur1a, Ur2a, la Tefa Provinciale, l’aumento dei costi del piano economico finanziario e, in molti casi, il mancato accesso alle agevolazioni. Per una famiglia media, questo può rappresentare un aumento complessivo non trascurabile della bolletta soprattutto in tempi di inflazione e instabilità economica come questi, anche i piccoli incrementi rischiano di pesare sulle nostre famiglie”.