Crema News - Cremona - Quattro licenziamenti

Cremona, 2 agosto 2025

(Niall Ferri) In una nota diramata in queste ore, i rappresentanti del gruppo consiliare del centro destra per Cremona (Forza Italia-Lega) accusano duramente la Provincia di Cremona per la gestione del caso Centropadane Engineering, società a totale capitale pubblico, finita al centro di un’ondata di polemiche per il Piano di risanamento approvato dal consiglio di amministrazione e seguito da quattro licenziamenti.

“Le responsabilità politiche, finanziarie e sociali sono in capo alla Provincia di Cremona - si legge nella nota firmata da Gabriele Gallina (Forza Italia), Simone Bossi (Lega Cremona), Tiziano Filipponi (Lega Crema) e Giuseppe Trespidi (Udc) - Il presidente Roberto Mariani e il Partito Democratico avrebbero dovuto bocciare quel Piano. La loro presa d’atto ha invece legittimato il consiglio di amministrazione e il direttore a procedere con i licenziamenti”.

Secondo quanto riferito, il CdA ha redatto il documento il 23 luglio e ha atteso che il consiglio provinciale ne prendesse atto nella seduta del 30 luglio. Il giorno successivo, il 31, quattro dipendenti assunti nel 2024 sono stati convocati e licenziati.

“È un piano inaccettabile - scrivono i rappresentanti del centrodestra - perché scarica interamente i sacrifici sui lavoratori, senza toccare minimamente le indennità del Presidente, dei consiglieri d’amministrazione e il compenso del direttore, nonostante i risultati negativi emersi dal bilancio”. Nel consiglio del 30 luglio, solo il capogruppo Valeria Patelli e il consigliere Filippo Raglio hanno votato contro la presa d’atto. “Mariani e il Pd - prosegue la nota - hanno mantenuto un atteggiamento ambiguo e pilatesco. Non solo hanno preso atto del Piano, ma lo hanno proposto e sostenuto”. Dure critiche anche a Fratelli d’Italia. “Avevano chiesto che il piano venisse approvato formalmente - accusano Gallina, Bossi, Filipponi e Trespidi - e quando Mariani ha deciso di deliberare solo la presa d’atto, si sono astenuti. Probabilmente Fratelli d’Italia voleva che la Provincia approvasse il piano per garantire piena copertura politica alle azioni del cda, considerando che il presidente e uno dei due consiglieri nominati a maggio sono espressione del loro partito”.

Il centrodestra solleva dubbi anche sulla legittimità dei licenziamenti. “La crisi non dipende dal mercato - si legge ancora - ma dal mancato conferimento degli incarichi da parte dei soci, in particolare della Provincia. Una società in house deve generare almeno l’80% del fatturato dagli affidamenti diretti dei soci: se ciò non avviene, la responsabilità è politica”.

I firmatari annunciano infine un’iniziativa formale: “Nei prossimi giorni depositeremo un ordine del giorno con richiesta di convocazione urgente del consiglio provinciale - concludono - per impegnare il presidente della Provincia a chiedere la revoca immediata dei licenziamenti, il ripristino delle relazioni sindacali e un nuovo Piano di Risanamento che rispetti la dignità dei lavoratori e tuteli gli interessi pubblici”.

A criticare il piano nei giorni scorsi era stata anche la Uil, che aveva chiesto alla Provincia di non avallarlo politicamente, senza però - si apprende dal comunicato - trovare ascolto.