Cremasco, 28 novembre 2024
(Valentina Ricciuti) Molti sindaci del cremasco lamentano scarsa liquidità e difficoltà a chiudere il bilancio di previsione.
"Stiamo ancora aspettando dallo Stato gli oltre 730mila euro del Pnrr spesi per il nuovo asilo nido. Se consideriamo che per il 2024 la spesa sociale ammonta ad oltre 210mila euro... tirate voi le conclusioni" - spiega il sindaco di Monte Cremasco, Giuseppe Lupo Stanghellini.
Un salasso, per un comune di circa 2300 abitanti. La situazione è preoccupante e i continui tagli da parte dello stato centrale non aiutano, soprattutto nei piccoli comuni come Cumignano Sul Naviglio dove il sindaco Aldo Assandri denuncia: "Per chiudere il bilancio di previsione di quest'anno occorrono 25mila euro. Come ha denunciato anche il collega di Monte Cremasco è assurdo che debbano essere i cittadini a sostenere la spesa sociale (da noi ammonta circa a 20mila euro, quasi l'8% del bilancio) e non ci sia alcun trasferimento da parte dello stato. Anzi, i trasferimenti ai comuni sono stati tagliati del 5%. Nel frattempo attendiamo 400mila euro, vinti con appositi bandi dallo Stato, di cui un centinaio già spesi in anticipo di cassa e 150mila già utilizzati per pagare le ditte, che giustamente vanno messe nelle condizioni di lavorare. Come possiamo andare avanti se non abbiamo liquidità? Non ho zone industriali e le entrate imu sono quasi a zero avendo tutti i cumignanesi prime case. Negli ultimi 10 anni abbiamo perso 46 abitanti e la gestione ordinaria del comune è aumentata (anche le licenze dei programmi per i servizi aumentano). Se non con introiti extra statali come posso fare a far quadrare i conti? Devo necessariamente tagliare le spese (i servizi) e aumentare i diritti di segreteria e le concessioni cimiteriali? Siamo messi molto male".
Il sindaco di Offanengo Gianni Rossoni, presidente dell'area omogenea, è intervenuto più volte su questo tema: "Mi farò portavoce del problema sia con Anci, sia con i ministeri preposti".
Rassegnate le parole del sindaco di Salvirola Nicola Marani: "La nostra situazione non è cambiata anche se abbiamo sollecitato Anci Lombardia e il ministero dell'Istruzione. Noi rispettiamo le scadenze di rendicontazione ma i soldi non arrivano. Abbiamo anche già pagato le aziende, entro 30 giorni come da legge, mentre lo Stato ci mette più di sei mesi a ristorare gli anticipi. Attualmente siamo sotto di 10mila euro e questo ci impedisce qualsiasi tipo di programmazione. Abbiamo il bilancio di previsione a fine anno e non sappiamo se questi 450mila euro arriveranno o no. 180mila sono stati spesi nel 2020 per l'edificio scolastico, 175mila euro per l'efficientamento energetico dell'illuminazione pubblica, 80mila euro per la digitalizzazione del comune e 150mila euro per il dissesto idrogeologico. Come se questo non bastasse, la seconda rata del fondo di solidarietà statale sta tardando ad arrivare e questo non ci permette di far fronte al costo dei dipendenti. Purtroppo questo è lo scotto del federalismo fiscale: con la riduzione del trasferimento stato-comuni saremo costretti ad aumentare l'Imu per mantenere tutti i servizi che non vogliono tagliare ma saranno razionalizzati. Non metto in dubbio le difficoltà che deve fronteggiare uno Stato ma anche noi saremo costretti a pagare almeno mille euro di interessi fino a fine anno. È la burocrazia che rallenta i Ministeri ma proprio per questo dovrebbero permettere a noi amministratori di rendicontare a lungo termine senza mettere in esposizione le casse comunali".