Crema News - Crema - Ponte di via Cadorna, dunque La parte chiodata che sarà mantenuta

Crema, 08 febbraio 2025

"La soprintendenza manda il parere nei prossimi giorni".

E' fiducioso l'assessore Giorgio Pagliari, che probabilmente in mente ha già quasi tutte le tappe per la sistemazione del ponte di via Cadorna.

Siamo in dirittura di arrivo per... poi partire davvero.

"Qualche giorno di ritardo, ma è normale e poi avremo le direttive finali della Soprintendenza".

Stiamo vedendo che sotto il ponte c'è gente.

"Un geologo sta eseguendo ricerche. Ci sono da sistemare le spalle del ponte".

Secondo l'opposizione, nello specifico il consigliere Simone Beretta la spesa per sistemare il ponte è lievitata da 800mila euro a 5 milioni, i tre progetti fatti non sono risultati utili e le spalle andavano rinforzate prima.

"Le spalle vanno rinforzate solo dopo che è smantellato il ponte, quindi quando cominceranno i lavori".

A proposito, quando cominceranno i lavori?

"La tempistica prevede che dopo il parere della soprintendenza venga fatta la gara per assegnare i lavori. La ditta che vince dovrà stilare il progetto esecutivo. Riteniamo che da settembre in officina, si possa cominciare a fare il ponte nuovo. Di quello che c'è adesso resterà solo la parte chiodata al fianco della quale passano ciclisti e pedoni. Il ponte in officina dovrebbe essere pronto tra febbraio e marzo del prossimo anno".

E poi che cosa succede?

"A quel punto si deve abbattere il ponte, rinforzare le spalle e il pilone centrale e poi mettere il ponte nuovo".

Tempi?

"Noi continuiamo a pensare a sei mesi di sospensione, partendo magari da maggio 2026. Però l'azienda che vincerà la gara ci dirà quali sono i tempi".

Sei mesi di città tagliata a metà sono un'eresia, specie sapendo che oggi, con le tecnologie a disposizione i tempi si riducono di molto. Non molto distante da qui, a Ponte Nossa, un ponte di 62 metri è stato montato in quattro giorni e si spera che l'azienda di Milano (forniti al comune indirizzo e telefono...) venga invitata a partecipare all'asta perché di certo sa di che cosa si sta discutendo. Anche perché gli abitanti della parte tagliata fuori non hanno intenzione di accettare decisioni che arrivano dall'alto senza discutere.