Crema, 13 dicembre 2024

La nomina da parte dei sindaci della provincia del nuovo consiglio d’amministrazione dell’Ufficio d’Ambito prevista ieri pomeriggio è stata rinviata a data da stabilire.

E’ una maledizione, ma ogni volta che si deve nominare un consiglio  d’amministrazione riguardante un ente o una società legata all’acqua pubblica, si arriva allo scontro all’arma bianca.

Ieri è stato il centro destra a contestare i metodi con i quali si è giunti all’appuntamento. Criticato il comportamento del presidente della provincia Roberto Mariani che, secondo i contestatori, non avrebbe coinvolto nella scelta dei nominativi i sindaci del territorio.

Il concetto era già stato espresso nei giorni scorsi da 1o sindaci, che con una lettera, indirizzata al presidente della Conferenza dei Comuni Michel Marchi, chiedevano il rinvio di suddetta nomina. Nel testo si dicevano  «preoccupati che questa mancanza di interlocuzione, istituzionale, territoriale e politica del Presidente della Provincia possa prefigurare la continuità di una anomala modalità di approccio unilaterale alle tematiche sovraccomunali provinciali sperimentata negli ultimi anni e il ripetersi di forzature istituzionali e politiche che speravamo potessero essere definitivamente archiviate con il cambio di Amministrazione provinciale».

Discussione accesa, poi il rinvio che, come era già successo in passato, è stato ottenuto con la sospensione della seduta  da riprendere in  data, appunto, da stabilire.

Mariani però non ha rinunciato a fare i nomi dei cinque nominativi che avrebbero, secondo lui, essere votati: Cinzia Fontana, Stefano Belli Franzini, Simona Pasquali, Giovanni Giuseppe Leoni, Luca  Ferrarini. Entrati in conclave papi, sono usciti cardinali. In attesa del secondo tempo della partita.