Crema, 13 dicembre 2024

Sfidando i superstizioni, abbandonando gli indugi, oggi alle 15.59 il sottopasso è stato aperto.

Opera attesa da forse cinquant'anni come ha detto il sindaco Fabio Bergamaschi, adesso il famigerato passaggio a livello sul viale S. Maria è stato mandato in pensione. "Ringrazio tutti - ha detto il primo cittadino - perché finalmente l'opera è finita. Adesso ci impegneremo per il passaggio ciclo pedonale che permetterà di mantenere il transito diretto sul viale. Oggi possiamo finalmente raccogliere i frutti di un lavoro che ha impegnato più amministrazioni e che, in qualche misura, ha coinvolto l'intera comunità cittadina. Particolarmente significativo, in questo senso, è il sostegno e la presenza di tutti i sindaci che si sono succeduti alla guida della città, un segnale tangibile di unità della comunità cremasca per la buona riuscita di questa iniziativa. Questo risultato appartiene ai cittadini di Crema e a tutto il territorio cremasco".

Ha parlato anche l'ingegnere delle ferrovie, colto da improvvisa amnesia quando ha detto che il sottopasso si doveva terminare nel 2024 e così è stato. Si è dimenticato dei 31 mesi di ritardo. E' riuscito a dare la colpa dei ritardi alla pioggia di questa estate. Anche qui dimenticando che l'ultima azienda che ha portato a termine i lavori, è riuscita ad accumulare 200 giorni di ritardo su 380 giorni di preventivo. Tutta colpa delle piogge?

Infine, la parola è andata al vescovo di Crema monsignor Daniele Gianotti, che ha ricordato un aneddoto. Era il suo primo giorno da vescovo della diocesi di Crema e doveva recarsi alla basilica di S. Maria. Non essendo al corrente di che cosa succedeva al passaggio a livello, è arrivato con il semaforo rosso e ha dovuto attendere 15 minuti prima che le sbarre si alzassero, arrivando appena in tempo. "Adesso attendiamo il sottopasso ciclo pedonale - ha concluso il vescovo - sperando di non dover aspettare così a lungo".

Benedizione, taglio del nastro, passaggio delle auto storiche dietro alla vettura del comune e poi apertura a tutti. Anche perché dalle sbarre non si passa più.

L’opera è costata 10.1 milioni di euro, dei quali il 53% (5.33 milioni), a carico del comune di Crema, contro un preventivo iniziale di 5.9 milioni di euro. Lavori cominciati 45 mesi fa con una previsione di durata di 14 mesi, clamorosamente fallita e costi lievitati quasi del doppio. Ma tant’è adesso il sottopasso c’è.

Ed è subito festa.