Passarera, 28 marzo 2025
(Annalisa Andreini) Ma… come nasce una canzone?
È stato questo il tema dell’intermeeting dei club Lions Soncino, Lions Crema Serenissima e Leo Tarantasio Terre Cremasche, che si è tenuto venerdì sera presso il ristorante Rosetta, locale storico famoso per i suoi tortelli cremaschi, proposti nel menu della serata.
Un incontro artistico, che ha visto come protagonista il musicista, compositore, arrangiatore e produttore musicale Davide Simonetta. Classe 1983, ha cominciato la sua carriera artistica nel 2001 con due album e pian piano ha visto crescere un percorso che, da cantante, si è indirizzato verso un nuovo progetto di vita. Ed ecco la creazione di canzoni per alcuni tra i nomi più noti del panorama italiano: dal singolo di Annalisa del 2021 (Bellissima) al brano Due vite ( 2023) di Marco Mengoni, che gli è rimasto nel cuore (una canzone fortunata nata nel momento e nel posto giusto), fino a Mon Amour di Annalisa (2023), disco di platino con 60mila copie vendute e un grande plus: essere il brano singolo di un artista più venduto di sempre in epoca Fimi (classifica ufficiale degli album più venduti in Italia) in Italia. Un pezzo importante pop retrò è anche l’iconica Mille, che ha portato leggerezza dopo il Covid.
Decisiva anche la sua impronta a Sanremo: tre suoi brani nel 2024 (tra cui Sinceramente di Annalisa) e ben cinque nel 2025.
Da cosa è partito tutto?
Dalla grande passione sicuramente: “La musica è il mio sogno e la mia maledizione - dichiara Simonetta- ed è il mio mezzo per comunicare, riesco a parlare ed esprimere le emozioni solo attraverso le canzoni. Ho capito che forse non ero adatto a stare sul palco ma ero perfetto dietro le quinte: io lavoro per la canzone, la assemblo. Fin da piccolo ero un ragazzo un po’ diverso dagli altri, stavo sempre chiuso con la mia chitarra. E devo ringraziare anche i miei genitori, che non hanno mai ostacolato la mia passione, che continua imperterrita, come l’ingranaggio che muove tutto. Alla mattina non vedo l’ora di andare in studio”.
Fino a poco tempo fa viveva e lavorava a Bagnolo Cremasco, a cui è molto legato; ora vive a Milano ma ama ancora la semplicità, lontana dalla frenesia della vita meneghina.
Di Bagnolo cosa ricorda in particolare?
“I famosi caffè con i tanti cantanti che arrivavano in terra cremasca: la canzone nasce già da quando bevo il caffè con l’artista, proprio per conoscerlo. Scrivere una canzone è un po’ come mettersi a nudo”.
E come nasce una canzone?
“È come andare in giro con un retino in cerca di farfalle e questo si riempie magari di piccoli gesti o di una frase pronunciata per caso. E poi da lì parte tutto”.
Fuor di metafora, Simonetta si definisce dunque un impiegato musicale: un artigiano in continuo divenire.
Nel suo racconto non mancano neppure gli episodi divertenti, come Renga, che non viene riconosciuto in un bar di Bagnolo oppure Fedez, che riconosciuto da una signora, si è poi ritrovato circondato da una schiera di fans accaniti.
E il sogno nel cassetto di Davide Simonetta?
“Scrivere una canzone per Zucchero!”