
Crema, 29 maggio 2025
Gentile Direttore,
ho deciso di scrivere al suo giornale in quanto in queste settimane sto assistendo a una campagna di disinformazione per quanto riguarda il quarto quesito dei Referendum su cui potremo esprimerci l’8 e il 9 giugno, relativo all’esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
Per chi come me fa parte del Servizio di Prevenzione e Protezione e di conseguenza si occupa quotidianamente di salute e sicurezza sul lavoro in un’azienda, leggere titoli di articoli di giornale come il seguente “Referendum 8-9 giugno, guida al 4° quesito: in caso di infortuni nell’appalto committenti sempre responsabili” (il Fatto Quotidiano) non fa che capire quanta poca conoscenza dell’argomento ci sia e, più in generale, come venga concepita la sicurezza in Italia.
Mi ritornano in mente le immagini del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, durante la visita istituzionale al cantiere Esselunga di Firenze a seguito dell’infortunio mortale che causò la morte di 4 operai addetti ai lavori di costruzione del nuovo punto vendita aziendale, dove la si vedeva mentre camminava tra le macerie indossando scarpe con i tacchi a spillo e l’elmetto dei Vigili del Fuoco. Ovviamente era in buona compagnia, visto che in pochi indossavano le scarpe antinfortunistiche (necessarie per poter accedere a qualsiasi cantiere e qualsiasi area di lavoro che sia diversa da quelle dedicate ad uffici).
Ritornando al quesito referendario, per fare chiarezza, l’abrogazione di parte del comma 4 dell’art. 26 del D. Lgs. 81/2008 [… Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici] porterebbe alla cancellazione di un principio fondamentale: la distinzione tra responsabilità del committente e dell’appaltatore! Infatti, il legislatore, com’è giusto che sia, ha tracciato un confine piuttosto netto: il committente non risponde se il danno deriva da un rischio SPECIFICO dell’attività propria dell’appaltatore o del subappaltatore. Si tratta infatti di un principio al tempo stesso di buon senso e di equità giuridica in quanto l’appaltatore o il subappaltatore ha dedicato la propria attività e professionalità ad un lavoro specifico di cui solo lui può conoscerne i rischi specifici.
Se dovesse vincere il Sì e quindi venire abrogata tale distinzione, il committente diventerebbe automaticamente responsabile indipendentemente da quanto abbia messo in atto per garantire la sicurezza: dalla selezione dell’impresa appaltatrice o subappaltatrice al controllo/vigilanza delle attività svolte da queste. Già oggi però il committente, qualora non adempisse a questi due obblighi come previsto dal D.Lgs. 81/2008, rischierebbe rispettivamente la culpa in eligendo, per la responsabilità dei danni causati a terzi per non aver selezionato con la dovuta diligenza i propri appaltatori, e la culpa in vigilando, per la responsabilità dei danni causati a terzi per non aver vigilato sulle attività degli stessi.
A titolo di esempio pratico se vincesse il Sì un privato cittadino che decidesse di ristrutturare la propria casa, rivestendo in questo caso il ruolo di committente, in caso di infortunio che coinvolgesse uno dei lavoratori che si occupano delle attività (elettricisti, idraulici e operai edili), in qualità di appaltatori e subappaltatori, sarebbe automaticamente responsabile e quindi ne risponderebbe direttamente insieme ad appaltatore e subappaltatore.
Se dovesse vincere il NO o non si dovesse raggiungere il quorum verrebbe mantenuto invece il giusto equilibrio e la giusta suddivisione delle responsabilità tra committente e appaltatori/subappaltatori.
Per questo motivo voterò NO a questo quesito come credo e ho sentito faranno molti di coloro che lavorano in questo ambito.
Colgo l’occasione per invitare tutti ad informarsi dettagliatamente su questo ma anche su tutti gli altri quesiti per poter votare in modo consapevole.
Davide Ferla (Ingegnere della Prevenzione e Sicurezza nell’Industria di Processo)