Crema, 10 luglio 2023
E' sempre di maggiore attualità ed avvertita l'esigenza di una giustizia di prossimità, con presidi più vicini al territorio a servizio dei cittadini e delle imprese.
Ci si chiede quale potrebbe essere la struttura più idonea per contemperare tali esigenze con aspetti pratici di gestione e di costi di struttura.
Preme rilevare che a Crema oltre al Tribunale, ora soppresso, come in altre circoscrizioni in Italia, c'era anche la Pretura.
Un ufficio giudiziario dove c'era il Pretore, giudice monocratico di primo grado, con molteplici competenze sia in materia civile che penale, dilatate nel corso degli anni, che lo allontanarono dalla giustizia minore, intesa con riferimento alle controversie civili di modesta entità.
Difatti lo stesso aveva competenza funzionale anche su particolari materie importanti che andavano dai rapporti di locazione, che coinvolgevano interessi primari del cittadino, alla tutela del possesso, alle esecuzioni mobiliari, alla cognizione delle cause di lavoro in tempi di intensa conflittualità sociale, ai procedimenti cautelari di urgenza ex art. 700 c.p.c., alle vertenze sulla utilizzazione dei canali televisivi, alla volontaria giurisdizione, nonché al controllo dei registri dello Stato Civile.
Il Pretore in funzione di Giudice del lavoro ha svolto un ruolo importante nel garantire la tutela del lavoratore leso nei suoi diritti, soprattutto dopo l'approvazione dello Statuto dei lavoratori del 70.
Nel settore penale, la cognizione pretorile, oltre ai reati comuni sanzionati con pena non superiore a tre anni di reclusione, riguardava delitti sanzionati maggiormente (furto aggravato) per estendersi a quelli ambientali ed urbanistici.
Proprio con riguardo a queste ultime materie, l'azione del Pretore fece accrescere la sensibilità collettiva davanti ai danni arrecati alla natura e al patrimonio artistico.
Il Pretore, certamente, per il radicamento che aveva con il suo territorio forniva una giustizia rapida ed estremamente competente.
Il Pretore non era lontano, distaccato, si mostrava invece magistrato disponibile, pronto a consigliare, aiutare, intervenire, attesa la naturale vicinanza alle persone bisognose del soccorso dello Stato.
Nel quotidiano egli attuava una forma visibile di “giustizia di prossimità” di cui oggi si è ora riscoperta la necessità.
Nelle Preture, non si avvertiva quell'atmosfera cupa e severa dei grandi tribunali, ma quell'altra più alla mano, come certo cinema e letteratura hanno rappresentato.
Anche Crema aveva la sua Pretura, esisteva già prima dell'unità d'Italia, sotto il regno lombardo-veneto, quando era provincia con Lodi e l'Imperatore Francesco I° nel 1818 l'aveva elevata a Pretura di prima classe.
Negli anni 70 aveva sede in Via Civerchi nel palazzo storico che ospitava anche il Tribunale.
Era efficiente, prossima al cittadino e forniva risposte di giustizia in tempi rapidi in sintonia con gli avvocati, il personale amministrativo e l'organo giudicante.
Per i giovani avvocati o praticanti o procuratori legali di allora era un luogo di pratica e di apprendimento ove si cercava di imparare la professione sul campo, seguendo i procedimenti.
La Pretura, soprattutto durante le udienze penali, era un via vai di persone, fra avvocati, cancellieri usceri, imputati, testimoni o altre persone che venivano ad assistere le udienze o dare supporto a qualche famigliare od amico coinvolto nei processi.
C'era spazio anche per qualche battuta divertente di qualche avvocato per sdrammatizzare la tensione.
Uno spaccato di umanità si poteva cogliere in quelle aule.
Purtroppo, però, un giorno tutto cambiò.
Con decreto legislativo 19/02/1998 n. 51 la Pretura venne soppressa e se ne cancellò persino il nome dalla geografia istituzionale in una sorte di furia iconoclasta del legislatore italiano. Si pensò di concentrare in un unico ufficio giudiziario il Tribunale, le competenze che erano divise fra quest'ultimo ed il Pretore, per supposte ragioni di efficienza, per superare l'eccessiva frammentazione dell'apparato giudiziario ecc.
Per contro, la collaudata funzionalità di questo organo giudiziario, il Pretore, venne soppressa in nome di sbandierati vantaggi tutti da verificare.
Anche la Pretura di Crema, cadde sotto la mannaia della riforma con la sua storia.
Era già iniziato quel progressivo processo di smantellamento di uffici ed istituzioni culminato poi nella soppressione anche del nostro Tribunale di Crema.
Il Tribunale di Crema, invece, venne soppresso nel 2013, anche se alla precedente
inaugurazione del nuovo palazzo di giustizia, avvenuta il 16/10/1989, l'allora ministro della giustizia Giuliano Vassalli nell'occasione affermò che il Tribunale di Crema avrebbe mantenuto la sua autonomia.
Purtroppo, invece, non è stato dello stesso avviso il governo Monti che ispirandosi ai principi della spending review con decisione del Consiglio dei Ministri del 10/08/2012 ne decretò la soppressione, nonostante le pressioni arrivate dal territorio e con relativo accorpamento a quello di Cremona.
Vennero cancellati 216 anni di storia, da quando il Presidente dell'allora Repubbllica di Crema (post rivoluzione francese), Carlo Sangiovanni, in data 23 aprile 1797, ordinò con decreto “che tutte le cause civilli, miste o criminali pendenti a Venezia o nella sua giurisdizione venissero trasferite al competente Tribunale di Crema”.
Venendo ai giorni nostri, il Consiglio della Regione Lombardia nel giugno 2022 ha approvato una proposta di legge da presentare al Parlamento per richiedere il ripristino dei piccoli Tribunali soppressi, con l'assunzione da parte della Regione della gestione e manutenzione degli immobili dei presidi giudiziari riaperti, mirando al recupero di una giustizia di prossimità, vicina ai cittadini ed al mondo economico.
Vedremo come si pronuncerà il legislatore, anche se l'iniziativa si presenta di non facile realizzazione, venendo opposte le stesse argomentazioni che sostennero la soppressione. Augurandoci il contrario, una alternativa fattibile sarebbe quella del ripristino delle Preture e volendo considerare l'aspetto delle spending review, convertendo gli uffici e strutture esistenti del Giudice di Pace (introdotto nel 1995, dopo la soppresione delle Preture) in Preture, riportando il Pretore, quale magistrato togato competente e collaudato alle precedenti funzioni, quale autentico e reale giudice di prossimità.
Peraltro, la Pretura di Crema con il suo importante bacino di utenza (oltre 130.000 persone e molteplici comuni), è sempre stata retta da due soli magistrati e quindi senza necessità di grande organico, alleggerendo in tal modo anche il carico del Tribunale.
La decisione compete al legislatore, ma questa è un'altra storia... però da portare avanti, con vigore.
Stefano Sangiovanni (avvocato)