
Crema, 20 luglio 2025
XV Domenica ord. C
La Parola:
Dal Vangelo secondo Luca Lc 10,38-42
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Parola del Signore.
(Don Natale Grassi Scalvini) Stanno già finendo i giorni stupendi della nostra esperienza in Perù. Ascoltando il vangelo di oggi sembra quasi di rivivere la sensazione del nostro arrivo alla missione della Operazione Mato Grosso a Shilla (si pronuncia sciglia ). Siamo stati accolti infatti quasi fossimo vecchi amici sia dal parroco, padre Bube, detto anche don Alessio, originario di Schio, come da tutti i volontari italiani e i collaboratori peruviani.
Non voglio però paragonarmi al Signore e quindi credo sia più giusto gioire della bella accoglienza ricevuta e mettermi subito ad imitare Marta e Maria. In effetti direi che gli amici peruviani imitano alla perfezione la concreta accoglienza di Marta, preoccupati di farci sentire come fossimo a casa. Dovremmo tutti sentirci chiamati a imitare innanzitutto l'atteggiamento così servizievole di Marta, ma subito dopo renderci conto che il Signore Gesù gradisce una accoglienza ancora più profonda, vuole che siamo sempre pronti ad ascoltare e mettere in pratica la sua parola.
Anche in questo la comunità cristiana di Shilla ci è stata di esempio con liturgie ben partecipate, cantate e seguite da tutti e con i momenti di preghiera mattina e sera prime e dopo ogni pasto con grande raccoglimento. Un po' più di impegno nelle nostre comunità della bassa padana e di antica tradizione cristiana, forse anche per questo un poco stanche e adagiate in una forma molto tranquilla e accomodante di fede e carità, credo che sia indispensabile per poter davvero vivere tutti noi cristiani, anche se lontani nel tempo e nello spazio, sempre fedeli alla parola del Signore e pronti ad accoglierlo concretamente nelle persone dei poveri e bisognosi.
Sono convinto che se accogliamo la sua parola e la sua presenza nelle persone che incontriamo nel cammino terreno un giorno il Signore in persona ci accoglierà alla sua presenza e ci concederà di vivere in pienezza la gioia dei santi nel regno dei cieli