Croce templare
Crema, 05 aprile 2024
(Quarta e ultima parte)
(Bernardo Zanini) Nel cremasco esisteva il paese di Piazzano inglobato nei domini del monastero cistercense di Cerreto. C’era uno stretto rapporto tra i monaci cistercensi e i Templari, per via che Bernardo di Clairvaux aveva scritto la regola del Tempio. Si ha memoria in un documento dove fra Morozio di Plazano cistercense, precettore a Piazzano, viene nominato precettore anche delle domus templari di Pavia e di Caselle nel 1240. Questo documento è stato pubblicato da Fulvio Bramato come regesto nel volume: Storia dell’ordine dei Templari in Italia e poi ripreso da Fabio Giovanni Giannini in uno dei suoi libri. Il Giannini collocava, sulla base dei suoi studi, una domus Templi a Piazzano e una ad Abbadia Cerreto, che nel 1240 aveva ormai inglobato il borgo di Piazzano nei domini del monastero cistercense, mentre dallo spoglio dei documenti superstiti su Piazzano non si trova nulla.
Diverso è il caso di Abbadia Cerreto: pur non trovando documenti sull’effettiva presenza dei templari, sui muri all’esterno della chiesa ci sono numerosi graffiti con croci patenti, però a mio parere elementi troppo deboli per asserire con certezza la presenza dei Templari. Nell’Archivio di Stato di Milano erano conservate parecchie pergamene sui templari milanesi, in una di queste di leggeva che avevano delle terre nel cremasco che confinavano nel 1200 con i Signori di Palazzo Pignano, per cui sembra logico ipotizzare che c’era una grangia e una chiesa templare sulla strada che da Palazzo andava verso Milano.
Nel 1926 Alessandro Colombo studiava le pergamene sulla presenza templare a Milano, ma due pergamene viste e analizzate dal Colombo in tempi recenti sono scomparse dall’Archivio di Stato di Milano, dopo una pubblicazione del 1993. Quello che era stato pubblicato dal Colombo su “Archivio Storico Lombardo” non permette di fare un’analisi più dettagliata.
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