Brescia, 29 febbraio 2020



Fanno 16 anni di galera per Fabrizio Pasini, l'uomo che ha ucciso Manuela Bailo, nascosto il cadavere in un pozzo dentro una fattoria disabitata di Azzanello. Lo ha deciso

il gup Riccardo Moreschi, ieri a Brescia. Quando ha pronunciato la sentenza nei confronti di Fabrizio Pasini, condannato per l’omicidio volontario e l’occultamento del cadavere di Manuela Bailo, i familiari della vittima non ci volevano credere.  Il pm Francesco Carlo Milanesi, che contestava la premeditazione, aveva chiesto 30 anni. Il giudice ha escluso l’aggravante e con gli sconti per il rito abbreviato ha drasticamente ridotto la pena.

«È stato fatto un mero calcolo matematico – spiega l’avvocato Rota. – La famiglia Bailo ha ringraziato la Procura per il lavoro svolto, ma certo siamo rimasti delusi dalla sentenza. Per noi la premeditazione c’era, visti alcuni messaggi minacciosi trovati nel cellulare di Pasini pochi giorni prima del delitto. In uno dice a Manuela che sta pensando a cose non belle per risolvere la tensione tra loro (l’imputato era sposato e con figli ma aveva stretto una storia triennale con la vittima, sua collega alla Uil, ndr). In un altro invece Manuela fa un riferimento a una frase che evidentemente aveva sentito di persona, ovvero “volermi mettere sotto terra“".

Di avviso opposto la difesa, che aveva chiesto la riqualificazione in omicidio colposo o in subordine preterintenzionale, escludendo la premeditazione. "Questa sentenza è un primo risultato – commenta soddisfatto l’avvocato Pierpaolo Pettenadu –. Le chat hanno dimostrato che l’incontro tra Manuela e Pasini sabato 28 luglio 2018 fu improvvisato. Era lei che spingeva per trascorrere i fine settimana insieme".

Tra chi ha accolto la sentenza con perplessità c’è anche la Uil, parte civile con i familiari. Il gup ha riconosciuto una provvisionale di centomila euro per ognuno dei genitori, cinquantamila per la sorella Arianna, altrettanti per il fratello Marco e diecimila per il sindacato). "Se la verità giudiziaria è questa, la rispettiamo, ma ci aspettavamo qualcosa di congruo all’efferatezza del delitto – dice Mario Bailo, del sindacato. – Ci preoccupa il messaggio che passa alla società".


Nella foto, Manuela Bailo, la vittima e Fabrizio Pasini, il suo assassino