Crema, 17 ottobre 2025
(Annalisa Andreini) Pedane in dono e una startup innovativa di due giovani cremaschi.
Questi i due focus su cui si è concentrato l’incontro conviviale di ieri sera, a cura del Lions Club Crema Gerundo presso l’Hostaria San Carlo di Moscazzano.
All’inizio della serata il presidente del club cremasco, Andrea Goldaniga, ha illustrato il progetto delle nove pedane per l’accesso ai disabili che il Lions Club Crema Gerundo ha donato l’altro giorno ad alcuni negozi di Crema, in via XX Settembre e in via Mazzini.
“È un service importante per il nostro Club - ha ricordato il presidente - e per la comunità di Crema e darà la possibilità alle persone con disabilità, ma anche alle mamme con i passeggini, di poter accedere all’interno dei negozi nelle vie della città più frequentate”. Il service delle pedane antibarriere architettoniche, autografate con il logo del Club, è stato reso possibile grazie alla lotteria, rimessa in campo dalla socia Anna Bergami.
“Abbiamo voluto ripristinare la lotteria - ha continuato il presidente - dopo tanto tempo, anche perché durante i primi anni di vita del Club le lotterie erano molto sentite e infatti è andata bene. È stata raccolta la cifra di circa duemila euro per questo service, che ci ha consentito di avvicinarci ai negozi di Crema e di poter migliorare l’accessibilità e la qualità di vita di tutti i cittadini”.
La cerimoniera ha poi elencato le attività coinvolte: Fascino Acconciature di via Santa Chiara, Bar e Tas, Diana abbigliamento, gioielleria Torelli, gioielleria Bertolasi, Abelli( negozio di scarpe), Yamamay, Riboli abbigliamento e oggi saranno consegnate le restanti alla Residenza Rosetta con una piccola cerimonia presieduta del vescovo Daniele Gianotti.
Al termine della cena, curata dal noto chef cremasco Sergio Brambini, il presidente ha dato la parola ai due ospiti relatori della serata: Giancarlo Donizzelli (di Bagnolo Cremasco) e Francesco Morgan Bono (di Chieve), entrambi trentenni, entrati a pieno titolo nella Top 100 di Forbes Under 30, il meglio dell’imprenditoria italiana. Si sono conosciuti alle scuole medie di Bagnolo, hanno poi frequentato il Liceo scientifico Racchetti e da lì il percorso universitario al Politecnico di Milano, che li ha portati a diventare due stimati ingegneri, uno gestionale e l’altro meccanico.
I due giovani cremaschi si sono uniti ad altri due ingegneri umbri (Luca Radicioni e Lorenzo Benedetti) e hanno fondato una startup innovativa, Displaid.
Di cosa si tratta? Una serie di dispositivi tecnologi e algoritmi per facilitare la manutenzione delle rete viaria e rendere più sicure le infrastrutture, in particolare i ponti.
L’idea dei quattro founders( che ora conta dieci soci investitori) ha l’obiettivo di supportare gli enti locali per gli interventi di manutenzione preventiva e il monitoraggio delle infrastrutture con soluzioni adattabili ad ampio spettro, nettamente superiori a quelle visive. Per fare ciò utilizzano dei sensori wireless( dotati di memoria) installati sulle infrastrutture capaci di raccogliere informazioni, diversi dai sensori cablati, che solitamente vengono utilizzati per il monitoraggio dei ponti.
Saranno poi gli algoritmi, basati sulle conoscenze ingegneristiche e testati da anni di dati di diverse fonti, ad individuare le anomalie strutturali e analizzare i dati forniti.
Il loro target? Le infrastrutture degli enti locali: “Abbiamo già lavorato per la città metropolitana di Milano e di Firenze e vorremmo stare in Italia e lavorare ad esempio con il comune di Cremona. Poi, in un secondo tempo, espanderci all’estero”.
Il forte interesse della sala è andato inevitabilmente al ponte cremasco di via Cadorna, struttura in ferro del 1902. I due giovani cremaschi hanno già chiesto un incontro con l’amministrazione di Crema per presentare il loro progetto di monitoraggio con una prova spot dinamica per un’analisi modale che ha delle tempistiche interessanti.