Rivolta d’Adda, 06 ottobre 2024

(Gianluca Maestri) Si è conclusa con un 29° posto finale l’avventura della Nazionale Solidale di calcio alla 19a edizione della Homeless World Cup, un vero e proprio campionato mondiale di calcio da strada riservato a persone che, trovatesi in situazioni di difficoltà, abbiano svolto un percorso riabilitativo. Un evento globale, con cinquanta nazioni presenti, che ha dimostrato come ancora una volta lo sport possa abbattere barriere, unire culture diverse e lasciare un segno indelebile nei cuori di chi abbia avuto la fortuna di poterlo vivere.

Per la Nazionale Solidale, che trae le sue origini dal progetto nato presso l’unità operativa di riabilitazione dalle dipendenze dell’ospedale Santa Marta di Rivolta d’Adda guidata per anni dallo psichiatra e psicoterapeuta Giorgio Cerizza (con il quale collaborò, a puro titolo di volontariato, anche mister Emiliano Mondonico), questo 29° posto rappresenta molto più di un numero: è il frutto dell’impegno, del sacrificio e, soprattutto, di una nuova consapevolezza di sé stessi che hanno i componenti di questo team, guidato Giorgio Cerizza (si, proprio lui) in veste di mental coach, dall’allenatore Mirko Bigatton e dal team manager Michael Scorletti.

Ogni partita è stata una lezione di resilienza, determinazione e fiducia reciproca. Nonostante le difficoltà iniziali, i ragazzi hanno dimostrato un incredibile spirito di squadra, sostenendosi e crescendo insieme, match dopo match.

“È stata un’edizione impegnativa e faticosa - ha affermato sui canali social della Nazionale Solidale Giorgio Cerizza - ma forse una tra le più belle. Ogni giorno c’è stata una crescita nel campo ma vi posso garantire che ogni giorno c’è stata anche una crescita personale di tutti i nostri giocatori. L’esperienza a Seul è stata un premio per chi ha partecipato ma questo sia per tutti un punto di partenza per la loro vita ed un esempio per i prossimi che ci saranno”.

“I ragazzi hanno fatto una crescita incredibile – ha detto l’allenatore Mirko Bigatton - partendo da sconfitte pesanti ma ogni partita, contrasto dopo contrasto, sono riusciti a migliorare e creare un gruppo fantastico fino a portarsi a casa delle belle soddisfazioni. Il momento più sofferto è stata la partita contro il Kirghizistan, il più gratificante è stata la prima vittoria agli shoot out contro la Repubblica Ceca, una partita veramente sofferta, combattuta dove ognuno ha dato il meglio di sé. È la partita che mi porterò dietro per sempre.

“Ringraziamo chi, anche nel suo piccolo, ha contribuito a farci arrivare a questa Homeless World Cup”, ha detto Michael Scorletti.

 “Continueremo a lavorare uniti e più forti di prima - conclude lo staff della Nazionale Solidale - perché sappiamo che le vere vittorie non si misurano solo con la classifica, ma con il cuore e lo spirito con cui affrontiamo le sfide”.