Castelleone, 26 ottobre 2025
(Gianluca Maestri) Provate a digitare sul web questo nome: colonnello Carlo Calcagni, e vi uscirà una sfilza pressoché infinita di notizie su di lui. Per forza, trattandosi di un personaggio assolutamente straordinario che il pubblico castellonese ha potuto incontrare e conoscere venerdì sera al Teatro Leone.
Militare dell’esercito, classe 1968, Calcagni si è ammalato dopo aver partecipato alla missione di pace in Bosnia-Erzegovina nel 1999 subendo una gravissima intossicazione da metalli pesanti che ha avuto sul suo fisico conseguenze devastanti. Eppure, nonostante il progressivo peggioramento delle sue condizioni e le estenuanti terapie alle quali deve sottoporsi, il colonnello, che parallelamente all’impegno militare ha sempre coltivato la passione per il ciclismo a livello agonistico fregiandosi di 15 titoli di campione italiano di ciclismo su strada e conquistandosi il titolo di miglior atleta dell’Esercito Italiano nel 2001, ha continuato e continua tutt’oggi a praticare sport, collezionando successi e macinando record su record. Il suo imperativo categorico è quello di non abbandonare la bici (anche se modificata) e di trovare le energie necessarie per continuare il suo percorso sportivo.
Carlo Calcagni venerdì ha raccontato la sua storia nel corso di un incontro-dibattito organizzato al Teatro Leone dall’Anc di Caravaggio, dall’Ancr di Castelleone e dalla sezione di Cremona dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia con il patrocinio del comune e con la volontaria Santina Edossi in veste di coordinatrice dell’evento e Giusy Rosato in veste di moderatrice.
Per l’amministrazione comunale erano presenti il capogruppo di maggioranza Pietro Fiori, che ha portato i saluti del sindaco Federico Marchesi e il consigliere di maggioranza Fabio Farina: “È stata una testimonianza forte - riferisce Fiori - da parte di una persona eccezionale, che possiamo definire come un miracolo della natura. L’incontro è durato oltre due ore nelle quali il colonnello ha alternato la proiezione del docufilm a lui dedicato con alcune sue testimonianze e con l’interazione col pubblico presente alle cui domande ha puntualmente risposto. Sono stati anche letti passi del suo libro ed è stata fatta ascoltare una canzone (Io soldato) ispirata alla sua storia”.