Crema, 27 giugno 2024
Si è chiuso il cerchio sulla questione del Montessori ieri sera con il secondo incontro del tavolo di lavoro alla presenza del sindaco Fabio Bergamaschi, dell’assessore Emanuela Nichetti, della dirigente Francesca Moruzzi, delle tre maestre, un personale Ata e la coordinatrice dei servizi, della presidente del Comitato di gestione Paola Carelli e di sei rappresentanti dei genitori.
Durante l’animata riunione è stata confermata la soppressione della sesta classe. "Nonostante la totale disponibilità sia da parte delle maestre, di garantire un servizio efficiente, sia da parte dei genitori - ha evidenziato Laura Carelli, - a dividere le classi (anche dalla sera alla mattina) in caso di mancanza di una supplenza. Inoltre, le insegnanti con il mantenimento della sesta sezione, avrebbero garantito l’inserimento di tutti i bambini in lista d’attesa. Abbiamo avanzato un accalorato appello al sindaco fino al termine della riunione, chiedendo almeno di mantenere lo status quo fino alla fine dell’anno (viste anche le iscrizioni già confermate) e poi a gennaio 2025 si sarebbe ripresa in mano la situazione con una soluzione studiata più a lungo termine, ma la risposta è stata negativa”.
Motivazioni pressoché tecniche: mancanza di risorse economiche e probabilmente una nuova idea (per ora solo nell’aria), la creazione del Polo 0-6 con l’ipotesi di inserire una classe di nido all’interno del Montessori, che rispecchierebbe maggiormente i bisogni della cittadinanza su quella fascia d’età.
Unica concessione rispetto alle richieste: l’impegno di inserire un educatore di plesso per i bambini più fragili per la durata di un anno.
Grande delusione da parte dei genitori che hanno sottolineato la loro amarezza, anche in merito alla modalità forte del confronto: “Avevo iscritto mia figlia in questa scuola proprio perché ha sempre rappresentato un’eccellenza all’interno della città di Crema. Una scuola in cui c’è una storicità pluridecennale che non ha eguali. L’anno scorso la classe di mia figlia ha avuto una maestra, l’anno prossimo ne avrà un’altra e poi cosa accadrà? Dov’è allora l’eccellenza? O forse l’intento a lungo termine è quello di uniformare il Montessori con le altre scuole d’infanzia di Crema? E poi, ancora, hanno affermato che le sezioni potrebbero aumentare ma sappiamo che non sarà possibile, perché sono correlate al numero degli iscritti”.
Sulla spinosa questione è intervenuto anche il consigliere Paolo Nicardi, di recente dimissionario dal gruppo CremaLab: “Pensavo e speravo che il tavolo di dialogo servisse ad aprire le porte a una soluzione alternativa e alla possibilità di sviluppare un pensiero più strategico sulle politiche educative per l’infanzia. Così non è stato, si è scelto di tirare dritto con una soluzione tecnica, miope e con scuse di bilancio. Una soluzione non in linea con il programma e il mandato elettorale, che si impegnava a potenziare l’attenzione alle famiglie. Tutto ciò non risolve il problema e porterà a effetti negativi. Il Montessori è un’eccellenza cremasca che fa da traino sul territorio e invece che sostenerla e promuoverla si è scelto di depotenziarla. Non serve accendere una luce in comune per dire che Crema è una città dei bambini, servono azioni concrete. “