Crema, 17 dicembre 2025
La giunta comunale guidata dal sindaco Fabio Bergamaschi ha approvato un atto di indirizzo che sostiene l’introduzione del salario minimo e garantire, in tutte le procedure di gara e negli affidamenti pubblici condizioni retributive che non scendano sotto la soglia dei 9 euro lordi l’ora.
La giunta mette in evidenza come l’assenza di un salario minimo legale e la proliferazione di contratti collettivi scarsamente rappresentativi abbiano prodotto trattamenti economici incompatibili con i valori fondativi della Repubblica.
La decisione assunta dall’amministrazione supera i confini cittadini: "In un Paese in cui il dibattito sul salario minimo divide il Parlamento e anima il confronto pubblico, Crema sceglie di esercitare la propria autonomia amministrativa per dare un segnale netto: i comuni possono essere protagonisti di una nuova stagione di protezione sociale", affermano dal palazzo.
"Non possiamo accettare che esistano lavoratori poveri. Il salario minimo è una necessità civile e a Crema abbiamo scelto di usare gli strumenti che abbiamo a disposizione per garantire che ogni euro speso dal comune per l’affidamento di lavori e di servizi rispetti la dignità del lavoro e quindi delle persone e delle loro famiglie. In assenza di una legge nazionale, gli enti locali possono dimostrare che è possibile e necessario agire a tutela del lavoro e farlo in fretta".