Crema, 06 febbraio 2025

(Annalisa Andreini) Il Distretto Cremasco del Cibo è realtà: prende vita la Food Policy targata Made in Crema e Cremasco.

È stata sottoscritta ieri mattina, nella sede di Consorzio.it, la domanda di accreditamento in regione Lombardia per la costituzione del Distretto cremasco del cibo. 

Come ha dichiarato il presidente dell’Area omogenea Gianni Rossoni “Oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo, partito nel 2023 da un’idea del sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi, anche delegato di cultura e ambiente per l’Area Omogenea. C’è stato un grande lavoro da parte di tutti con l’adesione dei sindaci dell’Area Omogenea e 30 piccole aziende agroalimentari e produttori locali, che hanno colto questa opportunità di promuovere i prodotti di filiera. Il territorio così diventa protagonista e un territorio unito è un territorio più forte. Sarà una gestione privata, in cui la comunità cremasca è chiamata a condividere il progetto”. 

Ora la palla passa alla regione Lombardia, a cui è stata trasmessa la domanda di accreditamento. Serviranno 120 giorni di tempo per rispondere al riconoscimento del distretto. Tutti i presenti hanno però auspicato un iter veloce, grazie ai due consiglieri regionali presenti, Matteo Piloni e Riccardo Vitari.

Entro due mesi dal riconoscimento, seguiranno la costituzione ufficiale del distretto e l’avvio delle attività operative. 

E qui verranno chiamati in gioco i sindaci con la partecipazione ai bandi regionali e alla promozione del territorio e dei propri produttori locali.

Quali sono i sei obiettivi del Distretto Cremasco del Cibo?

Rafforzare le filiere economiche locali; promuovere le eccellenze gastronomiche del territorio; favorire l’integrazione tra produttività agricola, tutela ambientale e benessere alimentare.; incrementare lo sviluppo del turismo enogastronomico e delle attività ricettive; promuovere strumenti culturali e formativi per creare nuove competenze nel settore agricolo e della trasformazione alimentare; favorire nuove produzioni agricole e coinvolgere nuove generazioni

Sarà quindi la svolta del Cremasco, che si riprende il suo posto per valorizzare le proprie risorse, come ha evidenziato l’ideatore del progetto Piergiacomo Bonaventi:”Il Cremasco in passato non ha mai creduto nella cooperazione sul territorio, che non ha solo latte ma anche miele, mostarda, formaggi, verdure e tanto altro. Dobbiamo saper raccontare queste eccellenze, un aspetto che è sempre mancato”. 


Altro punto di collegamento con il territorio sarà anche la valorizzazione delle rete ciclabile, che insieme al local food spingerà verso il turismo anche di prossimità.