Crema, 24 giugno 2025

Signori si chiude. Per quattro mesi.

Il che rispetto ai dodici dello scorso anno e ai sei di qualche settimana fa non è male. Invece si può, anzi si deve, fare meglio.

Ma andiamo con ordine. Oggi in commissione, otto consiglieri presenti, sei o sette persone tra il pubblico e cinque giornalisti, è stato presentato il progetto del nuovo ponte di via Cadorna.

Tralasciando l'antefatto del sindaco e il racconto dell'assessore, l'architetto Benfatto ha presentato quel che si deve fare e quando e in quanto tempo. La questione ponte di via Cadorna richiederà 53 settimane di lavori (e già qui c'è stata una difficoltà a capire che 53 settimane sono più di un anno e non meno, ma va be'). Di queste 53 settimane, 23 servono per la burocrazia o giù di lì: scegliere le aziende, fare la gara, decidere chi vince, fare il progetto esecutivo. Quindi a chi deve transitare sul ponte, che è un malato gravissimo (l'ha detto l'architetto) ma che nella sua malattia è stabile (vuol dire che al momento non crolla, questo l'hanno ribadito tutti) ed è monitorato giorno e notte, queste 23 settimane non interessano. Interessano le successive. E qui ci sono 13 settimane di ponte a senso unico (non è stato specificato in quale senso e nessuno l'ha chiesto, ma potrebbe essere al mattino in entrata e la sera in uscita) e 17 settimane di chiusura totale. Infine, il desiderata sarebbe di cominciare i lavori (le 13 e le 17 settimane) a giugno del prossimo anno per chiudere il ponte per la gran parte nel periodo di fermo delle scuole.

E qui già non ci siamo. Perché il periodo di senso unico non è dopo le 17 settimane di chiusura, ma prima e dopo. E se si parte a giugno con il senso unico, allora vuol dire che la chiusura del ponte (sempre 17 settimane, che sono quattro mesi) sforerà nel periodo di riapertura delle scuole. Come sono stati calcolati questi tempi? Con un algoritmo che prevede di lavorare con un certo numero di operai (non specificato) per cinque giorni la settimana e per otto ore il giorno.

Ma...

C'è un ma.

Tutto si gioca nell'assegnazione della gara, che, per inciso, viene gestita dall'ufficio tecnico del comune ed è a inviti.

Attenzione, questo è importante: a inviti. Quindi si invitano. partecipare alla gara solo aziende che possano garantire la realizzazione dell'opera nei tempi. Giusto?

No, perché si dovrebbero invitare solamente aziende che abbiano una forza lavoro in grado di garantire il lavoro su due turni per sedici ore il giorno, visto che saremmo d'estate, cioè nel periodo di luce più lungo dell'anno. In questo modo le 17 settimane diventerebbero sicuramente meno e i disagi per chi sta da questa parte del ponte sarebbero limitati.

Lo faranno? Speriamo.

Ah, un paio di altre annotazioni: il cantiere fisso sarà nella parte di sinistra del ponte, andando dove c'è la riga di caseggiati e il costo dell'operazione sarà di 5.1 ,milioni di euro, anche se la gara parte da una base di 4.1 milioni di euro.

Un'ultima considerazione, portata avanti dal consigliere Simone Beretta: "Sicuri che i tempi saranno rispettarti"?

Nella città dei ritardi parlare di tempi certi è un azzardo. Ricordiamo che il sottopasso avrebbe dovuto essere costruito in 14 mesi e ce ne hanno messo 40. In compenso la basilica di S. maria (1490/15009 è stata interamente edificata in dieci anni.

Ma erano altri tempi...