
Crema, 01 giugno 2025
Elena Curti, segretaria della Cgil provinciale e i referendum.
"Gli infortuni sul lavoro, in particolare quelli mortali, restano una delle emergenze da affrontare con urgenza. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, nei primi tre mesi del 2025 sono stati 37 i lavoratori deceduti in Lombardia. La nostra provincia di Cremona è purtroppo al primo posto, in quella che viene definita zona rossa, in cima all’indice di rischio.
A partire da questi numeri, è evidente che la sicurezza sul lavoro sia un’emergenza nazionale. Il problema è che il mercato del lavoro si è via via frammentato e precarizzato, mentre la corsa all’appalto e al subappalto, sempre più frequente, è stata facilitata da un progressivo peggioramento della normativa.
È necessario e urgente che, attraverso un rinnovato atto di responsabilità collettiva, Governo, Istituzioni, Conferenza Stato-Regioni, enti preposti e Confederazioni sindacali stipulino un Patto per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro. Un patto che deve inserirsi all’interno, e in coerenza, con una strategia nazionale pluriennale di prevenzione e protezione, da sempre assente nel nostro Paese, nonostante le reiterate richieste della Commissione Europea, ma ripetutamente sollecitata dalle Organizzazioni sindacali confederali.
Una strategia che definisca in modo chiaro obiettivi, interventi e misure di tutela, in coerenza con la strategia europea quinquennale e alla luce delle nuove sfide legate alle transizioni demografica, digitale e ambientale.
In questo quadro si inserisce anche il quarto quesito referendario, che mira a rafforzare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, estendendo la responsabilità delle imprese e dei committenti negli appalti. Il quesito propone infatti di abrogare alcune norme che oggi riducono le tutele dei lavoratori in caso di infortuni sul lavoro.
Attualmente, il committente non è chiamato a rispondere in caso di infortunio di un lavoratore dipendente dell’impresa appaltatrice. Se vince il SÌ, chi appalta risponderà in solido, anche in questi casi. Un cambiamento che avrebbe un importante effetto di deterrenza: il committente sarà chiamato a scegliere con maggiore attenzione a chi affidare gli appalti.
È un diritto-dovere imprescindibile andare a votare l’8 e 9 giugno. Una democrazia senza partecipazione è una democrazia a rischio.
Per questo la Cgil di Cremona invita a votare cinque Sì per non girarci dall'altra parte, cinqueSsì per cambiare l'Italia.
Elena Curci (segretaria generale Cgil Cremona)