Crema, 27 dicembre 2022

(Luigi Dossena) Primi anni del XIX secolo che vedono nascere e fiorire a Crema grandi musicisti che si affermano ben più lontano delle mura amiche, quattro dei quali, per sorte, videro la luce in via Civerchi. Ebbero i natali in quella via Giovanni Bottesini (1821), Ranuncio Pesadori (1800), Vincenzo Petrali (1830) e parecchio prima Francesco Cavalli (1602). Contemporaneo dei primi tre fu Giovanni Vailati, nato a S. Stefano nella cascina Torchio nel 1815, artista cieco, chiamato il Paganini del mandolino e amico di Giuseppe Verdi, con il quale suonava spesso. Vailati venne chiamato alla corte della regina Margherita per far ascoltare la sua arte. Prima di lui, portò la musica di Crema in Italia Stefano Pavesi, nato nel 1779 a Casaletto Vaprio. Lui suonò davanti a Francesco I, l'imperatore d'Austria venuto a Crema, accolto nel teatro del Piermarini e omaggiato della maestria di Pavesi.

Ma in quei tempi a far parlare di sé fu il nobile Cesare Rosaglio (1788-1857). Rosaglio sarebbe passato alla storia come l'inventore del revolver. Infatti nel 1830 fabbricò una specie di fucile con caricatore a cinque colpi, che divennero poi sei e infine dodici. Siamo nel 1826, anni prima che Colt brevettasse la sua pistola a ripetizione, chiamandola Revolver (dal latino revolvere, ritornare) appunto perché, grazie al tamburo rotante, dopo un colpo in canna ne arrivava un successivo. Colt passò alla storia, Rosaglio no. Ma del suo fucile a ripetizione oggi ne esistono ancora tre esemplari: uno a Torino, nell'armeria reale, uno a Venezia e uno a Crema, a casa di un privato.

Al di là di musicisti e inventore, gli albori del XIX secolo vedono fatti importanti. Per esempio, la costruzione del piazzale Rimembranze nel 1817, opera dell'ingegner Luigi Massari e quella del viale di S. Maria che, partendo dal piazzale arriva fino alla Basilica, la nascita degli 'Stalloni' nel terreno dell'ex convento S. Maria Mater Domini, la demolizione del Ghirlo, che chiudeva a est piazza del Duomo, dando così origine alle odierne quattro vie. Nel 1819 Crema viene dotata di una rete di scolo, la città è tombinata in modo che le acqua piovane e i rifiuti vengano convogliati nelle tre rogge centrali e poi nel Serio. Nel 1825 Antonio Allocchio apre la prima agenzia di assicurazione, mentre nel 1830 viene abbattuta la chiesa di S. Agostino, dismessa da oltre trent'anni. Ci furono anche scempi, come l'abbattimento della cupola della chiesa di S. Agostino, nel 1809 perché faceva ombra al telegrafo ottico...

Sempre in quegli anni a Crema si gioca la prima partita di pallone, ma questa è un'altra storia, la prossima


I cinque grandi musicisti cremaschi del XIX secolo

Il Ghirlo

La tombinatura della città da porta Serio

La roggia Crema che passa in via Verdi, davanti agli Stalloni

Il viale che porta alla basilica di S. Maria

La tombinatura di piazza Duomo

Piazzale Rimembranze

Il fucle a ripetizione, invenzione di Cesare Rosaglio


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(LI)

(Luigi Dossena) Siamo nel 1797, nel mese di dicembre e ci sono i francesi che con la loro rivoluzione, rivoluzionano anche il calendario. E così nel mese di fruttidoro dell'anno primo cisalpino (appunto dicembre 1797) ecco apparire in città il Cittadino cremasco, primo quotidiano della storia. Passiamo il secolo per vedere che nel 1804 il demanio di Lodi decidere di vendere il castello di Porta Serio, il quinto maniero della storia di Crema, che affonda la sua costruzione nel 1335. La vendita a tre lodigiani è finalizzata alla sua demolizione e frutta 34mila lire. La distruzione del castello avviene nel 1809 a opera del capomastro Gaetano Viscardi e sullo spazio che si crea verranno costruite, nel 1822, le abitazioni che vanno da quello che una volta era l'albergo Sole, in piazza Garibaldi a Porta Serio.

Atto di forza di Napoleone che vuole imporsi al potere della Chiesa e lo fa nominando i vescovi. Tommaso Ronna, parroco a Milano in S. Babila, nel 1806 viene nominato undicesimo vescovo di Crema, ma la bolla viene emessa ufficialmente solo il 28 marzo 1812.

Nel 1806 muore a Bologna la celebre cantante Brigida Giorgi. Aveva 49 anni ed era celebre in Italia ed Europa per la sua splendida voce. Era figlia di un suonatore ambulante che girava le vie di Crema e del cremasco. Sempre nel 1806 la città annovera ben sei caserme dove vivono numerosi gendarmi, per preservare l'ordine e difendere la dominazione francese. Servirà a poco perché a breve torneranno gli austriaci. Ancora nel 1806 viene istituito in città l'ufficio del registro, mentre nel 1809 si inaugura il cimitero maggiore, in via Camporelle, nel posto dove è ancora oggi, su progetto dell'anno precedente dell'ingegner Antonio Maridati. Sempre quest'anno è aperta in città una casa per i vecchi indigenti, l'albergo dei poveri. In autunno, sul campanile di S.Bernardino, secondo per altezza in città, si installa il telegrafo ottico, un sistema di comunicazione basato sulla luce che permette di passare notizie a grandi distanze in tempo relativamente brevi.

Il 20 aprile 1814 gli austriaci rientrano in Crema. E' la fine del regno d'Italia e in città i nuovi padroni danno ordini al podestà Benvenuti. L'anno successivo nasce il Lombardo Veneto, con tanto di giuramento del consiglio comunale di Crema nella sala del consiglio.

Siamo nel 1816 quando gli austriaci ristabiliscono la provincia Lodi Crema, che resterà attiva fino al 1859 (anno in cui cade il Lombardo Veneto), ma che vedrà il capoluogo sempre e solo a Lodi. Sempre in quell'anno grandi feste in città per la visita di tre giorni dell'imperatore d'Austria Francesco I, ospite a palazzo Benvenuti, oggi sede del seminario, con il musicista Stefano Pavesi che lo allieta con la sua musica nel teatro del Piermarini. In questa occasione l'imperatore concede il titolo di città regia a Crema.

Intanto un nobile cremasco inventerà una pistola a più colpi, senza però brevettarla. Ma questa è un'altra storia, la prossima.